La Juve, nonostante sia l’unica squadra vincente per i ragazzi fino alla terza elementare, sembra da rifondare. Almeno a sentire una parte dei tifosi che ogni tanto decidono di buttare la croce al povero De Sciglio, su Cancelo che non difende, ho sentito accusare Mandzukic di indolenza e Dybala di non essere abbastanza tecnico, Szczęsny non è Buffon. I pareri sono molto variegati e contrastanti per quanto riguarda i giocatori, ma ci sono pochi dubbi su chi sia il principale colpevole della stagione.
Juventus: la colpa è di Allegri
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ToggleChe si sia d’accordo con questa tesi o meno, il pensiero di tutti è che il tempo di Allegri a Torino sia finito.
Sia quelli che incolpano Allegri di non aver dato un gioco alla Juve di CR7, sia quelli che gli riconoscono le vittorie e le assenze nella partita chiave pensano che sia ora di cambiare.
Qui partono i nomi…
Antonio Conte e il gran ritorno
Il più gettonato è il figliol prodigo Antonio Conte. Lo Juventino per eccellenza, maniaco dei dettagli, capace di dare la sua impronta alla squadra e capace di fare bella figura all’Europeo con Pellè e Zaza. A differenza di Allegri passa per un maniaco dei dettagli, la definizione di “martello” affibbiatagli dai suoi ex giocatori è la più calzante. Lo stesso allenatore che è scappato il secondo giorno di ritiro, che ha dichiarato che quella squadra non poteva mangiare dove voleva, e poi Allegri con gli stessi uomini ha offerto una cena a cui è mancato solo il dessert. L’ex capitano bianconero è cercato da molti, quasi tutte le squadre di prima fascia.
Lo cerca il Milan per il dopo Gattuso, l’Inter per il dopo Spalletti e la Roma. Ma pare che Conte abbia ricevuto un’offerta preliminare dalla Juve che lo abbia messo nella condizione di prendere tempo con le altre. Che senso ha questa presa di tempo?
Sempre a sentire i beneinformati, il sogno in casa Agnelli è quello di prendere il CR7 degli allenatori che parla spagnolo e risponde al nome di Pep Guardiola.
Gli si accredita un’organizzazione maniacale, cosa che viene contestata ad Allegri. Gioco spettacolare, inventore del tiki-taka e del falso nueve, ma lontano da Barcellona, al momento, è a secco di vittorie. Facile vincere con Messi e compagnia. E poi costa come un transatlantico!
Potranno le casse bianconere reggere questo secondo scossone dopo la botta patita l’anno scorso? Chissà…
E poi si vocifera di un rinnovo a circa 20 milioni propostogli dagli arabi del Manchester City. Se si riuscisse ad arrivare a Guardiola si lascerebbe libero Conte di accasarsi a Roma o Milano.
Poi sono circolati altri nomi…Ten Hag? Gasperini?
A partire da chi ci ha estromesso dalla Champions con il gioco spumeggiante e offensivo dell’Ajax che ha trasformato un pugno di ragazzini e qualche giocatore sconosciuto in una squadra capace di vincere a Madrid, Torino e in casa del Tottenham. I dubbi su Ten Hag vengono subito dopo l’eliminazione patita nella semifinale. Dopo aver vinto fuori casa e aver chiuso il primo tempo sul 2-0 è riuscito nell’impresa di farsi eliminare in 45 minuti. Gli stessi che ne hanno vantato la mentalità offensiva, gli hanno rinfacciato di non aver fatto un po’ di sano catenaccio… E poi, non conoscendo il calcio italiano c’è il rischio di rinnovare il mito di De Boer.
Il Gasp e la sua annata stupenda
Fuori dai nomi altisonanti ci sono i nostalgici di Gasperini che con la sua Atalanta sta facendo meraviglie, ma gli si può contestare di aver fallito all’Inter e di non essere avvezzo a trattare con campioni affermati. Se Zapata non ha segnato per tre mesi a Bergamo, cosa sarebbe successo se CR7 fosse stato a zero gol a dicembre? Il merito principale di Allegri è proprio quello di saper trattare con certa gente.
Giampaolo
Poi ci sarebbe da dare una chance a Giampaolo che orbita attorno alla panchina della Juve da prima che arrivasse Conte, ha fatto un bel lavoro con la Samp, ma è pur sempre uno che non ha mai allenato a certi livelli.
Ma davvero siamo pronti per rifondare una squadra come facendo una scommessa così azzardata?
La verità è che in tanti partecipano ma solo uno vince, anche e soprattutto in Champions e la colpa non è di Alex Sandro, né di Pjanic e forse nemmeno di Allegri…