Si è spento il fondatore del team Williams, l’ultimo fondatore di un team di F1. La sua passione per le corse e la dedizione verso il team oltre la disabilità.
Frank Williams: carriera
Una storia fuori dal comune. Sin dagli anni ’60, il giovane Frank coltivava la sua passione per i motori tale da fondare, nel 1966, la Frank Williams Racing Cars per correre nelle serie propedeutiche alla Formula 1 fino a cederne la proprietà a Wolf.
Poi, l’incontro con Patrick Head per scrivere pagine storiche dell’automobilismo. Grazie anche all’appoggio finanziario di alcuni sponsor arabi, nel 1976 i due fondano la Williams GP Engineering. Il debutto in pista nel 1977 con la Williams-March guidata dal solo Alan Jones.
La prima vittoria a Silverstone nel 1979 che porta la firma di Clay Regazzoni fino ad arrivare al primo mondiale targato Alan Jones nel 1980.
Una storia, quella della Williams in F1 costellata da trionfi e delusioni, ma sempre incarnata dalla figura di Frank Williams anche quando, nel 1986, perse l’uso delle gambe a causa di un incidente stradale, costringendolo per sempre sulla sedia a rotelle.
Nonostante la sua disabilità, però, Frank (che nel 1987 ricevette il titolo di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e, successivamente, di Cavaliere nel 1999 da parte della Regina Elisabetta) aveva conservato la sua passione per le corse tanto da riprendere il comando del team da lui fondato.
Ha vissuto in prima persona la tragedia di Senna ad Imola nel 1994, coinvolto, insieme ad Head nel processo sulla morte del Campionissimo.
Nell’arco della sua storia, la scuderia Williams ha vinto 7 titoli mondiali, 9 titoli costruttori e 114 gran premi, l’ultimo dei quali a Barcellona nel 2012, tutti con il buon Frank ai box prima di cedere, gradualmente, il controllo della sua scuderia alla figlia Claire.
Come detto, la Williams rappresenta uno dei team di maggior successo in F1, (l’ultimo alloro mondiale risale al 1997 con Jacques Villeneuve). Un dominio netto, dapprima, con i motori Honda (1986 e 1987) e successivamente con i propulsori Renault negli anni ’90.
Poi qualche sprazzo di buona competitività con la partenrship Bmw all’inizio del nuovo millennio, quindi il lento ma costante declino. Avvenimenti, questi, che hanno visto sempre Sir Frank al timone della scuderia fino a quando nel 2012 cedette le redini della squadra alla figlia Claire.
E ancora fino ad oggi la leggende di Frank non s’è spenta. Nemmeno dopo il suo addio!