Domenica la Scuderia ha conquistato il podio numero 800 della sua storia, al termine di un weekend con luci e ombre.
SF-23 aggiornata e meno aggressiva sulle gomme
Dopo la dignitosa prestazione di Montreal (4° Leclerc, 5° Sainz, n.d.r.), la Ferrari era attesa ad una conferma in quel di Zeltweg. La Rossa si era presentata in Stiria con altre novità aerodinamiche dopo il pacchetto di novità introdotte a Barcellona, in particolare con una nuova ala anteriore e nuovo fondo, testati in parte in occasione del filming day della scorsa settimana sfruttando i 100 km concessi dal regolamento a scopo promozionale. Per cercare di trovare competitività e una maggiore finestra di funzionamento delle gomme, i riscontri erano stati incoraggianti. Tuttavia, il fine settimana austriaco, con una sola sessione di prove libere a disposizione per via del format sprint, poteva essere ricco di incognite circa il comportamento della sf-23. Se è vero che il Red Bull Ring è una pista che poteva nascondere i punti deboli della vettura a causa dell’assenza di curvoni veloci (presenti invece a Silverstone, dove si correrà domenica prossima), è anche vero che in gara la vettura non ha divorato le gomme come era avvenuto fino al Gp di Spagna dimostrando un degrado meno accentuato. Certo, la differenza di passo rispetto a Red Bull resta ancora abissale, ma se non altro, la Ferrari (almeno in Austria) ha corso da seconda forza in campo alle spalle dell’imprendibile RB19, artigliando un preziosissimo secondo posto con Leclerc e, con Sainz autore di una gara tutto cuore in cui nel primo stint era più veloce del compagno di team.
Un sabato con tanti dubbi. Ora servono conferme.
Se gli aggiornamenti hanno consentito al team una migliore gestione delle gomme, tuttavia, la Ferrari ha incontrato tante difficoltà al sabato con temperature più basse. Nella Sprint Shootout di sabato mattina, il team di Maranello ha avuto non pochi grattacapi nel mandare in temperatura le gomme, conquistando a fatica una terza fila (anche se poi Leclerc è stato penalizzato per impeding…) e disputando una sprint race a due facce: se Sainz è riuscito a conquistare un podio nella gara del sabato correndo non troppo distante da Perez (ma pur sempre a 23 secondi in 24 giri da Verstappen!), Leclerc invece è letteralmente sprofondato al 12°posto per via di una mancanza di feeling in condizioni miste. È proprio la fiducia del monegasco in condizioni incerte che rappresenta ancora uno dei punti deboli della Ferrari.
Archiviato il Gp d’Austria, adesso, la Ferrari vola in Inghilterra con l’obiettivo di confermare i progressi visti nelle ultime due corse e, dunque, di ribadire il ruolo di seconda forza davanti ad Aston Martin e Mercedes, entrambe in difficoltà in Austria. Infatti, la Ferrari potrà dirsi guarita solo se supererà con un risultato consistente la prova di Silverstone, certamente più impegnativa dal punto di vista aerodinamico e che metterà alla prova la vettura nei curvoni veloci inglesi. Ne sarà in grado?