L’Inter di Inzaghi: ancora uno stop contro la Salernitana
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TogglePotremmo dire che Candreva ha azzeccato il tiro del venerdì Santo, ma sarebbe riduttivo, perché la principale responsabile di questo pareggio è l’Inter stessa. Un’Inter con un reparto offensivo al momento inesistente e una difesa che, ogni volta che c’è De Vrij, se non fosse per Onana, Dio ce ne scampi e aggiungiamoci il fatto che la Salernitana non è mai uscita dalla partita. Tutte queste cose, per dire che il risultato di venerdì non è frutto della cattiva sorte, ma frutto dei continui errori sotto porta – che prima o poi, verranno a presentare il conto.
Oltre un mese senza vittorie
E’ da Inter-Lecce (lo scorso 5 marzo), che la formazione Nerazzurra non porta a casa i tre punti in campionato e non tiene la porta inviolata – in quell’occasione finì 2-0. Siamo arrampicati alla zona Champions con una mano sola, esclusivamente perché là dietro stanno peggio – eppure anche lì la situazione si sta smuovendo, quindi c’è da temere. Ah, e a proposito di Champions, visto il periodo, chissà cosa accadrà martedì: avremo intenzione di fare una partita decente? Lo scopriremo solo vivendo.
Atteggiamento sbagliato
Tornando alla partita di venerdì, ho sentito molti parlare di sfortuna, di Candreva che ha azzeccato il tiro del venerdì Santo, ma perché l’Inter cos’ha fatto oltre la rete di Gosens e le 4/5 occasioni per chiuderla sprecate? Il problema è proprio questo, il non saper chiudere, per poi negli ultimi quindici minuti rintanarsi nella propria area di rigore cercando di resistere. Ma che razza di atteggiamento è? Siamo noi o loro che devono salvarsi? Chiedo eh. Per non parlare poi dei cambi… Ci meritiamo ancora di vedere Gagliardini e uno svogliato Brozovic in campo? Ci meritiamo un Lautaro nel suo mese bianco? Che fosse entrato o meno, la differenza non si sarebbe notata? Ma soprattutto: ci meritiamo questo Lukaku? Io credo di no, come credo non lo meritino tutti i tifosi dell’Inter. Siamo ad un crocevia importante della stagione, speriamo che qualcuno faccia capire a questi ragazzi, che la maglia e lo stemma che portano pesa troppo e non è per tutti.