Il 7 maggio 1986, a Siviglia, il Barcellona già pregustava il suo primo titolo europeo. Di fronte ai blaugrana vi era lo Steaua Bucarest, squadra sulla carta nettamente inferiore agli spagnoli. Il Ramòn Sanchez Pizjuan era stracolmo con oltre 70.000 tifosi. Per tutti i rumeni erano una sorta di vittima sacrificale, anche perchè, a causa dei limiti sull’espatrio imposti da Ceaucescu, i tifosi presenti allo stadio erano pochissimi. Quella che doveva essere una notte storica per il Barcellona, si tramutò invece, in una notte leggendaria per i rumeni.
Ducadam, l’uomo che scrisse la leggenda
Indice dei contenuti
ToggleLo Steaua della stagione 1985-86 era una squadra forte. L’anno prima aveva fatto il double in patria vincendo campionato e coppa di Romania. Tra le sue fila vi erano giocatori del calibro di Piturca (138 gol in 175 presenze con lo Steaua), Boloni, Belodedici e Stoica. E poi c’era lui: Helmuth Duckadam.
Fu lui l’eroe di quella incredibile serata. Lo Steaua guidato da Emerich (Imre) Jenei, con una grande gara difensiva, bloccò i fenomeni spagnoli. Il Barcellona guidato da Venables, con Schuster, Pena, Archibald e Pedraza tra gli altri, non sfondò il muro rumeno. Si andò così ai calci d rigori e qui, Duckadam firmò l’impresa epica, mai più riuscita a nessuno. Il portiere rumeno, infatti, parò tutti e quattro i tiri dal dischetto degli spagnoli, ipnotizzando, nell’ordine, Alexanko, Pedraza, Pichi Alonso e Marcos Alonso Pena.
I rumeni, così, nonostante i primi due errori di Majearu e Boloni, alzano la coppa dalle grandi orecchie grazie alle realizzazioni di Lacatus e Balint. Alla fine, però, tutti corsero ad abbracciare Duckadam, l’uomo che compì il miracolo.
Festa e paura
I festeggiamenti per la vittoria della Coppa Campioni furono sfarzosi. La vita di Duckadam sarebbe potuta cambiare in meglio, invece la sua carriera si interruppe bruscamente. Nell’estate del 1986, mentre era nel suo villaggio, Semlac, fu colto da un aneurisma al braccio sinistro. Lo operarono d’urgenza e rimase in ospedale due mesi. I medici temettero anche di dovergli amputare il braccio. Per fortuna non accadde, ma la carriera di Duckadam, di fatto, finì. L’eroe che aveva portato lo Steaua sul tetto d’Europa, dovette dire addio al calcio a 27 anni.
Senza il suo eroe, lo Steaua perse la Coppa Intercontinentale contro il River Plate e vinse la Supercoppa Europea contro la Dinamo Kyev. Quella squadra centrò ancora una semifinale di Coppa Campioni nel 1988 ed un’altra finale nel 1989, quando fu sconfittodal Milan di Sacchi. Non riucì però a toccare più la gloria raggiunta nel 1986.
Steaua Bucarest: una squadra, un’identità
La vittoria della Steaua in Coppa Campioni rappresenta l’apice della squadra rumena, fondata nel 1947. La sua nascita si deve alla soppressione forzata del Carmen Bucarest in seguito all’avvento del comunismo in Romania. Per questo motivo, la Steaua è sempre stata identificata come la squadra dell’esercito.
Il suo nome originale era infatti Asociația Sportivă a Armatei (Associazione Sportiva dell’Esercito) e fu fondata su iniziativa di alcuni ufficiali della Casa Reale di Romania a seguito di un decreto firmato dal generale Mihail Lascăr, alto comandante dell’Armata Reale rumena. Dopo tre cambi di sigla, si arrivò al CSA (Clubul Sportiv al Armatei) alla fine del 1960. La denominazione Steaua (Stella in rumeno) fu aggiunta nel 1961.
Lo Steaua è sempre stato una polisportiva., fin dalla sua nascita. Tuttavia, nel 1998, Il Clubul Sportiv al Armateiz, la sezione calcistica del CSA Steaua București si separò dalla polisportiva dell’esercito e diventò un club privato, cambiando denominazione in Fotbal Club Steaua București. Cinque anni dopo viene acquistato da Gigi Becali che, a tutt’oggi, ne è il proprietario.
La nascita del FSCB (Football Club Steaua Bucaresti) avvenne per dei fatti accaduti tra il 2014 e il 2017. Nel 2014 la privatizzazione del 1998 venne invalidata dall’Alta corte di cassazione e giustizia. La squadra mantenne il nome, ma perde il diritto di utilizzare i marchi storici. Nel 2017 il tribunale supremo accolse un ulteriore ricorso del Ministero della Difesa rumeno, obbligando la società a rinunciare anche alla denominazione Steaua. L’esercito si appropriò quindi di nome e titoli della Steaua e creò una nuova società con il nome Steaua Bucarest facendola partire dalla quarta serie rumena. Fu così che nacque l’FSCB. Va detto, però, che per Uefa e Federazione Rumena, l’unico Steaua rimane ancora quello di proprietà di Becali.
Ad oggi la Dinamo Bucarest non vince il titolo da sei anni. L’ultimo alloro è la Coppa DI Romania vinta due anni fa. Quella notte magica di 35 anni fa sembra la classica favola da raccontare ai bambini prima di addormentarsi. Eppure accadde veramente. Tutto merito di un gigante di quasi un metro e novanta e con lunghi capelli biondi che decise di ergersi a eroe assoluto. Si chiamava Helmuth Duckadam e stabilì un record che rimarrà negli annali.