Con la W12 il team di Brackley potrebbe vincere l’ottavo titolo di un’egemonia che, dall’inizio dell’era turbo ibrida nel 2014, non ha conosciuto ostacoli. Potrebbe essere l’anno del super record per Hamilton e per la scuderia alemanna?
Mercedes 2021: obiettivo grande slam
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ToggleAlla presentazione della nuova monoposto, l’attenzione di tutti era rivolta più alle dichiarazioni dei protagonisti piuttosto che ai dettagli tecnici della vettura per il 2021.
I campioni in carica della Mercedes rimangono i grandi favoriti anche per il prossimo mondiale, forte di una superiorità tecnica che nell’era turbo ibrida ha stracciato la concorrenza.
La compagine teutonica, visto il congelamento tecnico di quest’anno, ha la grande occasione di completare un ciclo di successi andando alla caccia dell’ennesimo titolo. Infatti, al netto dei proclami della Red Bull con Honda all’ultimo assalto per colmare il divario da Mercedes prima dell’addio a fine anno e dei propositi di riscatto della Ferrari, il team diretto da Toto ha ottime possibilità di entrare nella storia della F1 vincendo l’ultimo mondiale prima della grande rivoluzione regolamentare del 2022.
La squadra della Stella ha sfruttato i gettoni per lo sviluppo nella zona del fondo (le cui novità sono state ben nascoste per non dare un vantaggio alla concorrenza, a detta del d.t. James Allison). Le uniche debolezze manifestate lo scorso anno hanno riguardato la componente motoristica (Bottas al Gp dell’Eifel per esempio), peraltro in misura minore rispetto agli avversari: i maggiori sforzi dunque, hanno riguardato la power unit per cercare di mantenere il vantaggio sulla concorrenza.
Hamilton: quali record può raggiungere?
Un tema che si è trascinato lungamente concerne il rinnovo contrattuale di Lewis Hamilton con la Mercedes. Il nuovo contratto tra il team e il campione del mondo è stato siglato solo di recente al termine di mesi di rumors riguardo l’ingaggio, la durata.
A sorprendere del nuovo accordo è proprio la durata: una sola stagione. Tale durata suscita curiosità su cosa deciderà di fare Lewis dopo questa stagione.
Il 7 volte campione del mondo fa parlare di sé anche al di fuori della F1 impegnandosi nel sociale col supporto anche della Mercedes -come la livera nera della vettura – fra cui la lotta al razzismo.
Dopo aver eguagliato il record di mondiali vinti di Michael Schumacher ed averlo superato nel computo delle vittorie (95 a 91), l’inglese vuole entrare ancora di più nella leggenda andando a vincere l’ottavo titolo mondiale della sua carriera.
George Russell successore di Bottas?
Anche per questa stagione alla guida della seconda W12 ci sarà Valterri Bottas. Il finlandese (giunto alla quinta stagione in Mercedes) è carico come non mai, consapevole che per competere e spuntarla contro Hamilton non basta qualche sporadica pole, ma è necessario che in gara tenga testa al campione del mondo: infatti, nel corso del 2020 il finnico ha avuto la possibilità di giocarsi la vittoria con Lewis, ma ha patito la maggiore velocità mostrata dal compagno di team (come al Mugello), oltre al fatto che questi è un talento cristallino come pochi. Ogni anno, alla lunga, Bottas subisce il confronto impietoso con Hamilton tanto che in certe situazioni fatica a tenere il passo anche della Red Bull di Verstappen (Budapest per esempio).
Per Valtteri il 2021 sarà uno snodo cruciale per la sua carriera, dal momento che il suo sedile è ambito da George Russell (attualmente in forza alla Williams), il futuro prospetto su cui la Mercedes punta per i prossimi anni.
Già nel Gp di Sakhir, il pilota inglese, quando ha dovuto sostituire Hamilton fermato dal Covid, ha dimostrato di meritare il sedile della Mercedes qualificandosi in prima fila accanto a Bottas e poi guidando la corsa per lunghi tratti (con tanto di sverniciata al finnico) fino a quando una foratura lo ha privato di una possibile vittoria quando era sempre più vicino al vincitore Perez.
Già all’indomani del gran premio, in molti hanno insinuato che il sedile del finnico fosse in bilico già per il 2021(nonostante il rinnovo di contratto), tanto che lo stesso Wolff si è affrettato a spegnere le illazioni.
Ma è chiaro che se il pilota classe 1989 non dovesse fare quello step che gli permetta di mettere più in difficoltà Hamilton rispetto a quanto non abbia fatto fino adesso, allora quelle illazioni potrebbero trovare una conferma già a partire per il 2022.