Roma-Sassuolo: grandi polemiche sull’arbitraggio
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ToggleIl pareggio dell’Olimpico a reti bianche con il Sassuolo, ha lasciato dietro di se una striscia di polemiche in casa giallorossa.
Risultato fortemente condizionato dal arbitro Maresca. L’espulsione di Pedro sembra un po’ troppo severa, non per il secondo meritato giallo, ma il primo fischiato causa gamba alzata verso Berardi che si spaventa e si ritrae: il contatto è quasi inesistente, giudicato però dal fischietto partenopeo come gioco pericoloso. Il successivo goal annullato dal Var a Mkitaryan, per fallo in attacco di Dzeko, ha alimentato la tensione di mister Fonseca, protestando vivacemente sul finire del primo tempo verso l’arbitraggio, che non ci ha pensato due volte nel buttarlo fuori.
La kermesse ha avuto un suo seguito anche nella seconda frazione: con un rigore non dato per fallo di Ayhan che intercetta di mano in area un cross di Spinazzola e il mancato rosso ad Obiang per un entrataccia su Pellegrini costretto poi ad abbandonare il match, gettando ulteriore benzina sul fuoco.
La polemica di Pellegrini con i tifosi
È proprio il numero sette giallorosso da tempo sotto la lente d’ingrandimento di una parte della tifoseria per le sue non proprio brillanti prestazioni, risponde a tono sui social ai tifosi, che scottati ancora dal 4-0 di Napoli, accusano la squadra di scarso impegno. Queste le sue parole: “Voi continuate a parlare ed insultare tutti, noi continuiamo a correre e lottare per questa maglia. Falliti. Forza Roma, forza questo grande gruppo”. Per poi ritrattare tutto più tardi in un secondo tweet cercando di spiegare meglio il suo messaggio: “Ho sbagliato ad usare la parola falliti. Ma non era per chi critica sportivamente visto che ognuno è libero di farlo… Ma per chi insulta! Ricordatevi che siamo uomini prima che calciatori”.
Il centrocampista è stato messo al centro del mirino per l’errore davanti a Pegolo, a tu per tu con il portiere ospite si abbandona ad un gesto di altruismo passando la palla a Dzeko anziché battere a rete. Questa comunque è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per il malumore della piazza stanca delle sue opache prove. La stessa piazza che ha accusato le vecchia gestione americana di allontanare la romanità rappresentata da Totti e De Rossi(senza dimenticare la rottura con Florenzi), ed ora paradossalmente se la prende con l’ultimo romano rimasto.
Pellegrini: i problemi tattici nella Roma
È vero Pellegrini sta deludendo le attese, ma il motivo è sopratutto che gioca in un ruolo non suo, in difficoltà come centrale di centrocampo a rincorrere gli avversari, anziché qualche metro più avanti a giostrare la sua tecnica offensiva dietro la punta.
La colpa non sarebbe da imputare al tecnico portoghese che per forza di cose ha dovuto cambiare modulo passando dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1. Togliere Pedro o Mkitaryan ora sarebbe troppo un azzardo, anche perché Villar è un buon prospetto, ma non ancora pronto, mentre Diawara non è nelle migliori condizioni fisiche e difficilmente farebbero meglio del ex Sassuolo.
Le colpe della gestione Pallotta
La Roma sta pagando la precedente gestione Pallotta, in parte recuperata dai Friedkin con il ritorno di Smalling all’ultimo gong di mercato, ma la rosa è troppo scarna per poter competere a determinati livelli e Fonseca anche se ha i suoi limiti non può far di più, così come la squadra che sembra dare il massimo ad ogni partita. La bruciante sconfitta del San Paolo purtroppo è stata una dimostrazione di superiorità degli azzurri come gioco ed organico. Il centrocampo Ruiz-Demme con un Zielinski in forma strepitosa è sembrato purtroppo davvero troppo per le maglie capitoline.
In questo ennesimo anno zero per i colori giallorossi, sinceramente mi sembra di vedere una Roma migliore rispetto alla passata stagione. Il mercato di Gennaio non è poi così lontano per vedere davvero di che pasta sono fatti i Friedkin e spostare gli equilibri a proprio favore sotto il cupolone.