Dopo la campagna di rafforzamento dei granata, la salvezza pare un miraggio possibile, ma vediamo come cambia o potrebbe mutare il Torino di Nicola.
Come giocherà il Torino di Nicola
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ToggleSe il 3-5-2 sembra restare sia per preferenza personale che per tipologia di giocatori il modulo a cui Nicola si ispirerà principalmente, non è da escludere tuttavia qualche altra variante interessante.
Il 3-5-2 base prevede il trio Lyanco, NKoulou, Izzo o Bremer o Bongiorno; a seguire a destra titolare inamovibile è Singo, mentre dalla parte opposta si giocano un posto fisso Ansaldi e Rodriguez. Nella zona centrale ci sono Rincon, Mandragora, Linetty/Baselli e resta da capire chi giocherà in alternativa con Lukic. Anche se il serbo potrebbe anche giocare in una posizione a lui prediletta, ovvero sulla trequarti. Davanti Belotti e uno fra Zaza, Bonazzoli e Sanabria.
Ora a questo 3-5-2 di base si possono affiancare altre modifiche, a cui Giampaolo era restio, ma che potrebbero rendere il Toro più efficiente.
Sempre stabile la difesa a 3, con Rodriguez che se necessario può anche giocare terzo a sinistra. Il centrocampo potrebbe passare a uno schieramento a 4, grazie proprio a Mandragora che sa giostrare in quel ruolo lì meglio di Rincon. Così come Linetty che conosce bene quel tipo di schieramento perché lo faceva alla Samp.
Per cui davanti si potrebbe avere come soluzione più offensiva e di qualità Verdi, che andrebbe a cucire l’attacco con il centrocampo come faceva all’Empoli o lo stesso Lukic o Gojak (un po’ acerbo) per dare maggiore qualità nel passaggio finale.
Ma si potrebbe optare anche per un 3-4-3. Sempre con gli stessi interpreti della difesa, ma un centrocampo fatto da Singo o Rincon, Mandragora e Linetty e a sinistra Ansaldi o Murru. Ma attenzione, perché con il rientro di Baselli, che è uscito dall’infortunio, si potrebbe anche prevedere un 3-4-3 con Mandragora, Baselli, Linetty e Ansaldi.
L’attacco in questo caso diventerebbe: Verdi, Belotti/Zaza, Sanabria/Bonazzoli.
Come vedere gli investimenti invernali da una parte, il recupero degli infortunati dall’altra e la scoperta di due talenti come Singo e Bongiorno possono radicalmente mutare il volto del Toro e far compiere a Nicola l’ennesimo miracolo.
Mercato Torino: le mosse del ds Vagnati
Non era facile in meno di un mese cercare di accontentare il tecnico Nicola, ma la società ha fatto quello che poteva. Qualche buon rinforzo è arrivato e sarà molto utile, il resto lo dovrà fare Nicola con gli uomini che ha. D’altronde il tecnico Davide non bada molto a schieramenti tattici particolari, bensì a cuore e mentalità non arrendevole.
Antonio Sanabria-goal e statistiche
Ad ogni modo il ds Vagnati ha portato dalle parti della Mole l’ex genoa Sanabria, che con Nicola ha avuto un buon rendimento e che può integrarsi megliodi Zaza come compagno ideale di Belotti. Il paraguaiano ha segnato nell’anno di Nicola 6 reti e offerto 3 assist in 24 partite. Quest’anno con il Real Betis ha giocato 16 sfide e ha segnato 3 volte. In tutto fra Betis e Genoa ha siglato in due anni 30 goal in 123 presenze. Non è certo un bomber, ma ha dalla sua ottima tecnica, buona sostanza sotto rete e soprattutto è molto bravo in fase di ripartenza.
Rolando Mandragora – statistiche
Chiusa come trattiva lampo ieri Rolando Mandragora, ex talento della Juventus, è del Torino. Il giocatore, se è in buone condizioni fisiche, può apportare molto valore al centrocampo del Toro. Sa gicoare molto bene nel centrocampo a 5, come spesso ha fatto a Udine e può giostrare sia come mediano che come centrale.
Le sue qualità balistiche specie da fuori area sono il suo cartellino di presentazione, così come la discreta capacità di battere le punizioni. È un giocatore di spirito, sempre preposto al sacrificio e all’intervento maschio se necessario. Infatti spaventano quei 36 cartellini gialli accumulati. Pochi i goal, anche se di fattura pregevole: 8 fra Crotone e Udinese. Il giocatore ha solo 23 anni e può potenzialmente crescere ancora molto, se è vero che ha anche giocato una volta in Nazionale.
Davide Vagnati
Arrivato a maggio il ds Davide Vagnati, dopo la sua esperienza alla Spal, ha dato il via ad un mercato scoppiettante che sa tanto di rivoluzione per l’inizio di un nuovo corso.
Ad Agosto è stato ingaggiato il nuovo tecnico Marco Giampaolo, per lui subito pronto un biennale dopo aver rescisso il contratto con il Milan. Si è passati quindi dal 3-5-2 targato Mazzarri al 3-4-3 del infausta gestione Longo fino al dogma del tecnico abruzzese il 4-3-1-2, che esige un cambiamento radicale di uomini.
Il portiere: Sirigu parte?
In porta si riflette su Sirigu. Se arriva una buona offerta il portiere della nazionale sarà ceduto, a fronte del clima teso venutosi a creare con la dirigenza. A lui fortemente interessati la Roma proposto uno scambio con Paul Lopez, ma lo spagnolo non convince la società che preferirebbe monetizzare. Più abbordabile la pista Napoli, con Gattuso insoddisfatto di Meret, che potrebbe percorrere il percorso inverso sotto la mole. Sondato anche Cragno per uno scambio alla pari, destinazione gradita al numero uno che non disdegnerebbe di tornare nella sua Sardegna. Audero l’ultima scelta. L’obbiettivo principale però è Sepe del Parma, con i crociati che sparano alto: 10 milioni. Nel frattempo è rientrato dal Legia Varsavia dove era in prestito Milinkovic Savic, pronto di nuovo a fare le valige. Ujkani sarà il secondo.
La difesa: ecco Rodriguez dal Milan
Per la difesa partito “Lollo” De Silvestri sono arrivati Rodriguez dal Milan e Vojvoda esterno destro kosovaro tutta grinta, che con Ansaldi e Ola Aina formano una batteria terzini di tutto rispetto. Anche se quest’ultimo rimane in bilico, si aspettano sviluppi dalla Premier, dove il nigeriano ha diversi estimatori. Il Torino vorrebbe non meno di 7 milioni per il cartellino, a fronte del investimento fatto nel passato mercato con il Chelsea. Come alternativa pronti Hysaj che però va verso la riconferma sotto il Vesuvio e Murru difficilissimo da strappare alla corte di Ranieri. In mezzo sicuri della riconferma N’Koulou e Bremer. Izzo aspetta l’evoluzione Conte che lo accoglierebbe a braccia aperte, mentre Lyanco valutato 12 milioni lascia perplessi i possibili acquirenti per via delle sue condizioni fisiche, che non gli danno continuità di gioco. Per Djidji si cercano acquirenti. In entrata sembrava arrivare Chancellor, ma poi è finita in una bolla di sapone. Con un piccolo giallo dato che il venezuelano era stato avvistato presso l’Istituto di Medicina dello Sport dove i calciatori svolgono le visite mediche, il fatto potrebbe essere spiegato dalla sua amicizia con il connazionale Rincon, ma qualcosa bolle in pentola. Insieme al Verona ci si contende Magnani del Sassuolo buono per la difesa a quattro abituato a giocare in marcatura, mentre si allontana Ceppitelli ad un passo della Fiorentina. Concorrenza viola anche per il danese Andersen difensore di prestanza fisica difficile da superare nel uno contro uno, che Giampaolo ha avuto con se nella Sampdoria. Ma i 20 milioni chiesti dal Lione dopo le non eclatanti prestazioni offerte in Francia sembrano troppo eccessivi.
Centrocampo: il sogno nel cassetto Torreira
A centrocampo in uscita “ El general” Rincon pronto a riprendersi una maglia da titolare a Genoa. Per sostituirlo il sogno nel cassetto è Torreira del Arsenal, ma i costi proibitivi ne frenano le ambizioni dei granata, stesso discorso vale anche per l’altro pallino del tecnico Praet. Più facile arrivare allo svincolato Biglia, già alle dipendenze dell’allenatore nella sua breve esperienza rossonera. Si butta un occhio anche su Petriccione del Lecce regista che può ricoprire il ruolo di mezz’ala. Ruolo dove è già stato acquistato Linetty a cui sarà affiancato uno tra Barak o il classe 2000 argentino Fausto Vera. Bravo sia in fase d’impostazione che interdizione, una buona scommessa. Anche i granata insieme a Parma, Genoa, Bologna e Cagliari si sono iscritti alla corsa per Mancosu, giocatore duttile, perfetto per il nuovo sistema di gioco. Così come Mattia Valoti pallino del ds Vagnati che può ricoprire più ruoli anche quello di trequartista. In uscita ci sono Baselli in una Lazio accorta di uomini in mezzo al campo e Meïté con Milan e Tottenham alla finestra. La sensazione è che il francese non sia sul mercato ma a fronte di una buona offerta verrebbe sicuramente sacrificato.
L’attacco: il gallo Belotti e Verdi punti fissi
In attacco Belotti rimane un punto fermo. Così come Verdi, costato 21 milioni il giocatore più pagato nella storia granata. Quest’anno potrà giocare in un modulo a lui più congeniale sia da trequartista che seconda punta grazie alle sue qualità di svariate su tutto il fronte d’attacco. Zaza si cerca di inserirlo in qualche trattativa, magari in uno scambio con Joao Pedro, ma la società isolana glissa, ritenendo il brasiliano un elemento fondamentale per il nuovo tecnico Di Francesco, almeno che non si voglia sborsare 15 milioni. Oppure con la Sampdoria per Manolo Gabbiadini. Chi ha la valigia pronta è Berenguer non adatto al nuovo modulo, la destinazione Atletic Bilbao sembra essere la più quotata. Dopo aver perso ogni speranza per Schick destinato al Leverkusen, si è formulata una richiesta al Herta di Berlino per il pistolero Piatek, prestito con obbligo di riscatto, nel tentativo di rilanciare il bomber polacco finito nel dimenticatoio del calcio che conta. Parola del presidente Cairo il suo arrivo non comporterebbe nessun avvicendamento per il gallo Belotti. Da alternare al capitano granata si segue anche Soares del Porto e Bonazzoli in un tira e molla con la società blucerchiata. Ultima scelta il giovane Scamacca, bomber di scorta dalla presenza meno ingombrante. Per il ruolo di trequartista e seconda punta si guarda sopratutto all’estero. Dennis Man dello Steaua Bucarest, può ricoprire tutti e due i ruoli bravo in velocità forte nella progressione. Un’altra notizia arriva dalla Spagna dove il Barcellona avrebbe offerto il suo gioiellino Alex Collado che gioca nella squadra b, abile nel muoversi sulla trequarti perché rapido e agile. Da non sottovalutare l’idea di uno scambio tra Damascan di rientro dal Olanda e il giovane trequartista Marchwinski del Lech Poznan, talento polacco ambidestro e forte fisicamente, audace nel disimpegnarsi negli spazi stretti. Ma il vero obiettivo è il doriano Gaston Ramirez in scadenza nel 2021 con la maglia ligure, che ancora rinnova.
La rivoluzione di Urbano Cairo
Il presidente Cairo ha messo in atto per la futura stagione più imminente di quando sembri una vera e propria rivoluzione. Normale chiudere un ciclo ormai logoro dopo l’opaco campionato appena conclusosi, dove si è rischiato la serie cadetta, ed aprirne uno tutto nuovo. Interessanti e di talento le giovani promesse estere inseguite, che potrebbero rivelarsi dei veri e propri crack. Giusto cedere big come Sirigu, Di Lorenzo, Izzo, Meïté e Baselli. Ma se il tecnico chiede i suoi pupilli Anderssen, Piatek, Praet o Torreira, non si può accontentarlo con Biglia, Magnani e Scamacca. Per riportare il Toro in Europa le idee da sole non bastano occorre che la società torni ad investire, almeno un esborso economico importante ci deve essere.
Da un punto di vista strettamente personale se un sacrificio va fatto è giusto farlo per il centrocampista uruguaiano del Arsenal, giocatore giovane che può ancora crescere, ruolo in cui il Torino è praticamente scoperto.