Passione e sport: dalla filosofia di Francesco Alberoni
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ToggleCari amici non fatevi spaventare dal titolo, non voglio fare una lezione né di sociologia né di filosofia. Ho chiesto aiuto ad una dei più grandi conoscitori della materia per poter iniziare un percorso che ci porterà a parlare di un argomento che sono sicuro interesserà tanti di voi.
Quindi, grazie agli insegnamenti dell’Illustre Maestro Alberoni, tutti noi sappiamo che esistono due concetti “basilari” nella vita di relazione e nella mente umana: l’innamoramento e l’amore. Questa semplice domanda ci aiuterà a capire meglio la differenza tra le due situazioni: tutti noi amiamo i nostri genitori, fratelli, sorelle e gli amici, sembra ovvio. Eppure noi non siamo innamorati di loro. Perché?
Molto in sintesi, secondo Alberoni, nello stato dell’innamoramento l’individuo diventa capace di fondersi con un’altra persona e cerca di creare una nuova collettività ad altissima solidarietà, è infatti un processo di ristrutturazione di tutti i rapporti attorno all’individuo stesso.
Nello stato di amore, invece, sorge un bisogno biologico, tipico solo dell’uomo, che ci porta a cercare di costruire una specifica storia di vita, la più duratura possibile, insieme a un altro essere umano e solo con quello.
Cos’è la passione?
Il Vocabolario ci ricorda che la passione può essere sofferenza fisica o spirituale. Tralasciamo la sofferenza fisica che il più delle volte è equiparata a violenza e in questo ambito non ci interessa; concentriamoci pertanto su quella spirituale, interiore: la possiamo definire quale momento della vita affettiva caratterizzato da uno stato di prepotente e persistente emozione, in quanto riconducibile a un ambito erotico-sentimentale o in contrasto con le esigenze della razionalità e dell’obiettività. Il concetto di passione è stato storicamente associato a quello di emozione, o di emozione violenta, ed è stato pertanto contrapposto a quello di razionalità.
Ci siamo riconosciuti nella definizione e descrizione esposta?
Proviamo a ricordare le nostre pulsioni e i nostri comportamenti allo Stadio. Cerchiamo di rivivere le emozioni provate per un goal, per un rigore, per un’impensabile parata.
Allora ritroveremo le stesse sensazioni di allora: il cuore a mille, gesti incontrollati e incontrollabili che mostravano a tutti il nostro credo, la volontà di far conoscere di essere parte del “gruppo”, la necessità d’esternare il nostro attaccamento ad una maglia, ad una squadra, ad un ideale.
Cosa vuol dire passione sportiva
Nello scrivere queste righe ho pensato alla passione sportiva legata al Calcio. Quelle legate alla pallacanestro, all’okey su ghiaccio, allo sci, al tennis, alla pallavolo, al nuoto e a tutti gli altri sport, non sono da meno.
Ciò che determina e rende del tutto simili tali comportamenti pubblici è l’irrazionalità. L’irrazionalità nella forma più umana e talvolta incomprensibile, ma sicuramente inconscia esplosione delle nostre, il più delle volte, sane pulsioni.
Occorre in ogni caso tenere sempre ben presente il ruolo della passione. È proprio questo sentimento così forte e istintivo ad essere spesso il collante e la matrice di un comportamento sia pubblico che privato.
Pensiamo a quando, con agitazione incorporata, ci siamo avvicinati allo Stadio per seguire la Squadra del cuore. Con quanta enfasi ci siamo messi a immaginare ciò che stavamo andando a vedere. Con quanta veemenza abbiamo confutato le ragioni altrui, cercando di confrontarle con le nostre. Con quale disponibilità ci siamo posti verso alcune situazioni e, invece, con quale fermezza ne abbiamo stoppate altre. Per poi arrenderci davanti alla realtà del momento. Un goal non segnato, un rigore dato o non dato, un passaggio sbagliato, una decisione arbitrale che non ci trova d’accordo, un cambio giocatore sperato o non immaginato, un fallo che se a nostro favore è doveroso, se a favore degli avversari è un libero arbitrio sul quale non siamo d’accordo.
Ci siamo riconosciuti in queste situazioni?
Penso proprio di sì, soprattutto se siamo coscienti che gran parte di tali comportamenti sono o sono stati dettati da quel fattore incontrollabile che si chiama: passione.
Concludo sottolineando che la passione non è un sentimento che è regolato dalla quantità (non è necessario essere in 50/60mila persone), ma dalla qualità interiore che ognuno di noi è capace di esternare nei confronti del mondo, cioè degli altri.
Quindi, quanto detto sopra vale anche se mi trovo quasi da solo a godere di una forte emozione che sia nella condizione di “riempirmi” e donarmi nuovi stimoli, sì ma con passione! E per un po’, come presto vedremo, sarà così.
Abituiamoci e aspettiamo i nostri ritorni sugli spalti.
Passione tifosi: poesia
Non amore, ma…
Pulsa veemente il sangue nella gonfia vena,
Attesa è la tenzone, sì da rasentar vera pena:
Sibili di gioia mescoli a incitamenti d’amore,
Sollevando il tuo popolo da ogni pio timore.
Iracondo al verificarsi di un avverso destino,
Orgoglioso, poi tronfio se ti fa l’occhiolino:
Navighi a vista come nel mare in tempesta,
Esultando se una grigia giornata si fa festa!
Altri dettagli sulle poesie semplici e piacevoli del poeta Paolo Carazzi le trovate nel suo sito ufficiale! O sul nostro sito nelle sezione Sport e tante altre!
A cura di Paolo Carazzi