Fase 2 riapertura piscine: le regole nuove
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ToggleEccoci pronti per riprendere da dove avevamo lasciato. Quel bordo piscina che gli amanti del nuoto non hanno di certo dimenticato in questi giorni di astinenza forzata. Al 25 maggio manca poco e dobbiamo iniziare a programmare il ritorno per iniziare a far rodare di nuovo i muscoli soprattutto se in questo periodo ci siamo fatti prendere dalla pigrizia e diventati un tutt’uno col divano! Ma prima di darvi delle indicazioni, sarà bene riassumere le regole per tornare in piscina.
Come per le palestre, di cui già vi abbiamo fornito le principali le regole, anche le piscine (agonistiche o per passarci l’estate) avranno delle regole severe. Basate su igienizzazione, distanziamento e sicurezza.
Andiamo a scoprirle insieme!
Distanziamenti e uso delle piscine: cosa si potrà fare nella fase 2
- Per prima cosa non ci saranno nè corsi in acqua, né eventi e né feste in piscina!
- Non ci potranno essere eventi sportivi o allenamenti sportivi e nemmeno giochi acquatici, ma solo vasche per la balneazione. Mentre sono consentite le vasche “torrente”, “toboga” e scivoli, con massima attenzione ai distanziamenti e alla pulizia.
I gestori dovranno pensare a soluzioni per gestire i flussi e regolamentarli. Ma, si ricorda che fra i i conviventi non c’è alcuna distanza obbligatoria. Quindi meglio prenotare online, per far si che anche la conservazione del registro delle persone sia più agevole. Dovranno restare schedulati i nominativi per 14 giorni.
Attenzione alla regole del distanziamento fra nuotatori: nelle vasche dovranno esserci almeno 7 mq per persona!
Anche le aree di relax e esposizione al sole dovranno mantenere le stesse misure. Anche le sdraio e gli ombrelloni o lettini dovranno essere poste a un metro di distanza fra le persone e soprattutto per raggiungerle le persone dovranno sempre conservare la distanza. Quindi saranno necessari percorsi di entra e uscita.
Spogliatoi e docce: indicazioni nella Fase 2
- Obbligatorio che si sia un metro di distanza fra le persone negli spogliatoi.
- Oggetti e vestiti andranno posti dentro armadietti e dentro a borse personali. Se non ci sono borse personali, le piscine dovranno offrire sacchetti monouso.
- Obbligatorio avere dispenser con soluzioni idro-alcoliche per l’igiene e bisognerà lavarsi le mani prima di entrare in piscina! Come da consuetudine igienica bisognerà farsi la doccia con sapone prima di entrare. Così come è obbligatoria la cuffia. E’ vietato sputare e soffiarsi il naso e urinare in acqua.
Infine igienizzazione per i gestori di tutti gli spazi utilizzati, compresi lettini, sdraio e altro sia durante la giornata che a fine giornata. Lettini e sdraio sanificati dopo ogni uso. Anche i giochi galleggianti o altro vanno sanificati.
Facoltativa la misurazione della febbre all’ingresso, e se superiore ai 37.5°C, la persona dovrà tornare a casa.
Come ripartire in piscina: ecco alcune semplici indicazioni
Per praticare il nuoto o qualsiasi attività fisica è sempre consigliato fare prima un controllo dal medico per avere una valutazione del nostro stato di salute.
Per prima cosa non dobbiamo pensare di ripartire dall’ultimo allenamento che abbiamo fatto diversi mesi prima che magari è stato particolarmente intenso. La nostra forza non è la stessa in quanto un periodo prolungato d’inattività la fa perdere, anche se nelle prime bracciate la cosa non ci sembra così drastica.
Proviamo a seguire alcune indicazioni:
- Si comincia col riscaldamento: questa parte iniziale è molto importante anche se spesso viene presa alla leggera. Serve a preparare il corpo allo sforzo che si andrà ad effettuare soprattutto nella fase centrale dell’allenamento. In questa prima parte ci sarà un aumento di apporto di sangue ed ossigeno ai muscoli ed è importante anche per prevenire crampi ed infortuni. Per il riscaldamento resterei intorno agli 8 minuti tempo sufficiente per attivare i diversi sistemi energetici.
- La parte centrale come in qualsiasi allenamento è quella più impegnativa. Essendo all’inizio consiglierei un’andatura costante in maniera tale da mantenere una frequenza cardiaca tale da restare in una fase di lavoro cardiovascolare di tipo aerobico. (indicativamente intorno ai 120 bpm). Questa fase potremmo farla durata dai 20 ai 40 minuti a seconda del tempo che abbiamo a disposizione e del gradi di allenamento che si ha in quel momento. Come suggerimento consiglierei, nel caso se ne possieda uno, l’uso del cardiofrequenzimetro. Questo strumento è estremamente utile per monitorare la frequenza cardiaca e permette la persona di autoregolarsi durante l’allenamento.
- La fase di recupero: quest’ultima parte del nostro training ha l’obiettivo di riportare il valori (es. Frequenza cardica) vicina ai valori di riposo. In questa fase rallentiamo la nostra nuotata e potremmo ad esempio fare qualche vasca a rana dove finita la spinta delle gambre restiamo in massimo allungamento per qualche secondo sfruttando la spinta appena effettuata. In questi secondi possiamo allungare i muscoli della schiena, rilassarci e farci avvolgere dall’acqua.
Una volta effettuata la nostra prima nuotata dobbiamo provare a creare o a ricreare una nostra routine. Per avere effetti benefici derivanti dall’allenamento è essenziale avere costanza nel tempo. Meglio un allenamento moderato ma costante che un allenamento ad alta intensità ma occasionale!
Si riprende anche a socializzare!
Oltre ai benefici che un allenamento da si riprende anche ad interagire con gli altri. In piscina possiamo ritrovare il nostro vecchio istruttore e nuovi o vecchi compagni d’avventura. In un periodo dove le interazioni interpersonali sono state nelle mani quasi esclusivo dei social il potersi rivedere dal vivo, rispettando sempre le indicazioni da seguire, da delle belle sensazioni!
Ora non ci resta che rispolverare i nostri occhialini, preparare cuffia e costume e mettere i piedi a bordo vasca.
Siete pronti?