Odissea: origine antica del calcio
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ToggleNon ci crederete, ma le prime testimonianze della nascita del “football” si ritrovano nel racconto omerico che narra dei viaggi di Ulisse. Dopo una lunghissima successione di avventure durate vent’anni, Ulisse, di ritorno da Troia sbarcò nell’isola di Scheria (oggi Corfù) abitata da un felice popolo: i Feaci. Alcinoo, monarca di quelle Genti, insieme alla figlia Nausica lo accolsero con grande cortesia; alla Corte, Laodamante e Alio – figli di Alcinoo -, in suo onore, insieme ad altri uomini e donne, diedero spettacolo con una “danza molto particolare”: tra movenze artistiche si lanciavano una “palla colorata di rosso” in modo da colpirla solo con i piedi, senza farle toccare terra:
“Nelle man tosto la leggiadra palla
si recaro, che ad essi avea l’industre
Polibo fatta, e colorata in rosso,
L’un la palla gittava in ver le fosche
nubi, curvato indietro; e l’altro, un salto
spiccando, riceveala, ed al compagno
la rispingea senza fatica o sforzo,
pria che di nuovo il suol col pie toccasse
Gittata in alto la vermiglia palla,
Da nutrice di molti amica terra
Co’ dotti piedi cominciaro a battere,
A far volte e rivolte alterne e rapide,
Mentre lor s’applaudìa dagli altri giovani
Nel circo, e acute al ciel grida s’alzavano.»
(Omero- ODISSEA – Libro VIII – Versi 500/513 –
Traduzione di Ippolito Pindemonte)
Quindi tremila anni fa, la palla era conosciuta ed utilizzata per discipline atletiche che difficilmente potremmo assimilare ad alcuni giochi moderni.
Il medico greco Claudio Galeno nato a Pergamo (Asia Minore) il 129 d.c e vissuto a Roma dal 162 d.c. ci lasciò il suo pensiero sul ”harpastum romano”: “… la superiorità del gioco della palla rispetto alle altre discipline non è mai stata sufficientemente analizzata… io affermo che il migliore di tutti gli sport è quello che non solamente fa lavorare il corpo, ma serve anche a divertire…”. Facendo intendere che l’indefinibile fascino del nostro calcio, permeava anche quell’antico gioco.
I Romani antichi conoscevano il calcio
I Romani ai tempi di Marziale (1°secolo d.c.) conoscevano quattro tipi di palla, fra loro differenti per la grossezza e utilizzate per quattro diversi tipi di gioco. Il progenitore del nostro pallone da calcio è forse l’arpasto lasciato dai romani a semina nella fertile terra degli Anglo-Sassoni. E quel popolo virile, uso alle conquiste con la spada, ma anche al sano esercizio fisico per rinvigorire i muscoli, seppe tramandare nel tempo la tradizione del gioco che creava salutare divertimento, ma anche risse e baruffe nelle fazioni in lotta.
L’harpastum in realtà era un misto di calcio e di rugby, di lotta e di boxe, ed era il passatempo preferito dei rudi legionari romani che lo giocavano quando l’esercito stazionava nei territori dell’Impero.
Senza dubbi può essere considerato il progenitore del Calcio Fiorentino che si giocava nella Firenze medicea.
Firenze a fine Seicento e il gioco del calcio
E’ dimostrato che nell’antichità, l’abilità nel gioco della palla era ritenuta sintomo sia di virilità che di fertilità e che, con l’andare dei secoli, per meritare la benevolenza degli Dei i contadini sotterravano una palla nei campi.
Così facendo speravano di garantirsi raccolti con ricche messi; tutto ciò fa intendere che l’oggetto (la palla) era simbolo di qualità divine, che si pensa i derivassero forse dalla forma sferica simile a quella del sole e della luna.
A questo punto sarebbe interessante scoprire e trovare definitivamente il collegamento tra il rude passatempo dei Legionari Romani “l’harpastum” e il “football” dei Collegiali Inglesi, passando ovviamente per il “Calcio Fiorentino”, ma la mancanza di fonti che definiscano i Regolamenti dei giochi più antichi, ne impedisce lo studio ed il raffronto.
La nascita del calcio in Inghilterra: dal Medioevo alla prima partita di calcio
Cercando, però, negli archivi della Storia Inglese, non è difficile trovare ordinanze che facessero riferimento ad un “gioco con la palla sia di mano che di piede”.
Un esempio l’abbiamo con l’Editto del 13/4/1314 di Nicola di Farndone, Lord Mayor di Londra, per conto di Re Edoardo II, che “in nome del Re proibiva sotto pena di arresto, il gioco della palla con mani e piedi, dal territorio della città” per la sua pericolosità e disturbo cittadino.
Cinquant’anni dopo nel 1365 Re Edoardo III confermava tale Editto, consigliando ai popolani che volevano conseguire sano divertimento nei giorni di festa “il tiro con l’arco e le frecce” piuttosto che il “violento gioco con la palla”. Ma gli editti e i divieti ebbero poca o nessuna attenzione; da allora, attraverso continue evoluzioni nei secoli si è giunti al XIX° Secolo nel quale ritroviamo il gioco con la palla come disciplina sportiva nei college frequentati dalla migliore borghesia inglese, ovvero alla nascita ufficiale del “Football”.
Perché si gioca a calcio con i piedi?
A questo punto della nostra storia togliamoci una curiosità: perché si gioca solo con i piedi?
Una delle versioni più comuni, ma non si sa quanto romanzata, sulla nascita del “football” è quella secondo cui tale gioco sarebbe sorto, giocato prettamente con i piedi, nella prigione inglese di Newgate nei primi anni dell’800.
In questa prigione venivano rinchiusi perlopiù ladri di vario genere, e visto che all’epoca in Inghilterra ai ladri recidivi venivano tagliate le mani – in modo da non poter più ripetere il crimine – ecco che i detenuti di Newgate avevano preso a praticare questo gioco esclusivamente con i piedi.
Si può quindi azzardare a dire che lo sport più amato e praticato al mondo nasce in una fetida prigione inglese del 1800, ideato da un gruppo di ladri con le mani mozzate.
Piaciuta la spiegazione?
Dalla prigionia di Newgate allo sviluppo del calcio moderno
Ora ritorniamo alla nostra storia. La borghesia inglese che aveva innescato la rivoluzione industriale diede vita nel corso del 1800 a quasi tutti gli sport da noi oggi conosciuti.
Il progenitore del nostro calcio si chiamava già allora “football” (piede-palla) poiché questo modo di dire indicava il “ball-play” (gioco di palla) o il “playing at ball” (giocare a palla) e questo significa che fra le diverse discipline in voga allora, una prevedeva essenzialmente l’uso dei piedi per giocare la palla e infilarla nel corso della disputa fra due legni, che delimitavano la méta avversaria.
Origine distinzione rugby e calcio in Inghilterra
Nell’era moderna quindi il “football” arriva con regole tramandate dagli usi, ma non codificato da regolamentazioni precise. E’ nel 1823, nel college di Rugby, durante una partita, che lo studente William Webb Ellis, impossessandosi della palla con le mani e portandola fin oltre la linea di méta avversa aprì il «casus-belli». Da quel giorno il gioco che prevedeva l’impiego degli arti inferiori prese il nome di “football” e l’altro che richiedeva l’uso delle mani, ma permetteva l’utilizzo anche dei piedi prese il nome di “rugby”.
Si deve a William Webb Ellis la definitiva scissione tra “foot-ball” e “rugby”.
Nascita delle regole del football
Le Regole del “football” vengono poi codificate nel 1848 dall’Università di Cambridge e nella stessa occasione si stabiliscono le misure del campo, la larghezza della porta, le norme di marcamento e le relative punizioni derivanti dalle infrazioni.
Perché si gioca a 11 in campo?
Altra curiosità: perché i giocatori sono in numero di undici per squadra?
Il Regolamento indica il numero dei componenti di ogni squadra in undici giocatori, ma non è noto il criterio di scelta. E’ molto probabile che il fondamento di tale scelta dipenda dal numero dei letti di ogni camerata, appunto undici.
Il 26 ottobre 1863, un lunedì, è data fondamentale per il calcio “moderno”. I tornei che si giocavano nei college, interessavano strettamente gli studenti e i familiari di questi, ma il gioco era praticato anche fuori delle mura delle public-school, ed è forse su iniziativa di ex-universitari già inseriti nella vita pubblica che il “football” fu strutturato con la nascita della Football Association nella Freemasons’ Tavern di Queen Street in Londra, in tale data.
A quando risale la prima partita di calcio internazionale? Quando nasce la FIFA?
E’proprio nella terra di Albione, culla del gioco, che viene disputata la prima partita internazionale di tutti i tempi: la diretta progenitrice dei match fra nazioni che diedero poi vita alla Coppa del Mondo.
Nel 1871 nasce la Football Association Cup con la partecipazione di quindici società, nel 1872 vengono uniformati peso e misura della palla da gioco ed è proprio con lo strumento definitivamente regolamentato che Scozia ed Inghilterra danno vita, il 30 novembre 1872, alla prima partita internazionale che termina a reti inviolate.
Nel 1886 l’avvento dell’International Board rende omogeneo il regolamento del gioco, e quindi lo spettacolo raccoglie sempre più l’interesse nel pubblico che accorre numerosissimo agli incontri delle manifestazioni più popolari, come il Campionato di Lega Inglese, organizzato a cominciare dal 1888 e la Football Association Cup.
La prima finale di Coppa in Inghilterra
Alla finale di Coppa del 1901 allo stadio del Crystal Palace di Londra, fra Tottenham e Sheffield United assistono 114.000 persone. Un impulso formidabile proviene dal riconoscimento a tutti gli effetti del professionismo e dalla strutturazione interna dei club che si organizzano assumendo preparatori ed allenatori.
1872: il primo match internazionale tra Inghilterra e Scozia
Il 30 novembre del 1872 Scozia ed Inghilterra disputarono il loro primo incontro internazionale e nel decennio che segui le partite incrociate fra le diverse nazionalità britanniche si moltiplicarono suggerendo alla Football Association un vero e proprio torneo fra le quattro distinte rappresentative.
Fu chiamato Home Championship, campionato di casa, disputato nel 1884 ed appannaggio della Scozia che vinse tutte le partite contro Inghilterra Irlanda e Galles, grazie ad atleti che già allora giocavano un calcio più razionale ed organizzato.
I primi tre Presidenti della FIFA: Robert Guerin, Daniel Burley Woolfall e Jules Rimet
Tra la fine dell’800 e i primi anni del 900 sia in Europa che nelle due Americhe Centrale e Meridionale esplose il fenomeno “football”.
Da quel periodo tutte le Nazioni interessate da questo fenomeno fecero a gara nel presentare i propri migliori giocatori in sfide sempre più ad alto livello agonistico e avvincenti.
A questo punto la nostra Storia si interrompe, perché da quegli albori inizia la Storia moderna e recente (con tutti gli “aggiustamenti” introdotti nel tempo) di questo Sport che noi tutti oggi chiamiamo CALCIO!
A cura di Paolo Carazzi