Antonio Marchese: Londra è la città del calcio
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ToggleOggi abbiamo intervistato Antonio Marchese, che collabora con varie pagine Facebook tra cui la Notizia Sportiva, Passione Premier League, One Football. Ha scritto per diverse testate nazionali e da poco ha lanciato anche la pagina “Il calcio a Londra” per raccontare la passione sportiva dei londinesi, unica al mondo.
Londra la città del calcio
Da quando vivi a Londra? Quando è nata la passione per il calcio inglese?
A) Arrivai a Londra diversi anni fa, senza un lavoro, senza una base solida d’inglese, senza amici e senza una casa. Nella vita ci vuole sempre una sana dose di follia. Questa città non finisce mai, è immensa e ti toglie tanto, quasi tutto e poco a poco ti devi riprendere quello che hai perduto. Ritornerà indietro con gli interessi. Vivere in una stanza dove a malapena riesci a muoverti, inciampare nelle valige ogni mattina quando ti alzi dal letto puó essere davvero snervante. Le cataste di piatti che lavavo per pagarmi l’affitto del mio buco non finivano mai, uscivo con il buio e rientravo con l’oscurità. La luce del sole, quando c’era, era preziosa ma puntualmente, nel mio giorno libero, pioveva sempre. Non ho mai avuto molta pazienza ma in certi casi o prendere o lasciare. Ogni piccola conquista è un grande traguardo e viceversa. Giorno dopo giorno ci saranno sempre più giornate con il sole.
Londra, la città del calcio, appunto. Ci voleva ben poco a spendere buona parte dello stipendio. Avevo un barattolo di vetro che riempivo di monete, prima i penny da 1 e 2, poi da 20 e poi capii che bisognava iniziare a fare sul serio e sacrificare le monete da 2 sterline.
Se ti piace il calcio inglese e vivi a Londra è finita. In senso buono s’intende. Il football si respira come l’aria, è essenziale.
La passione per il Crystal Palace
Per quale squadra tifi? Vai spesso a vedere le partite dal vivo?
A) A Londra ci sono tantissime squadre, più di 30 se contiamo anche quelle semi-professionistiche e dilettanti. Quando la gente mi chiede per che squadra faccio il tifo rimane sempre un po’ spiazzato dalla risposta. Il Crystal Palace è carnalità allo stato puro, sofferenza, identità, è la squadra del quartiere, che il sabato si svuota, perchè sono tutti al Selhurst Park. Lo stadio è alla vecchia maniera, incastrato tra le case, tra il cuore e l’anima. Nel Sud di Londra il Palace è una religione. Vado allo stadio con una certa regolarità ma non solo per vedere la mia squadra del cuore. Infatti, sia per lavoro che per piacere personale, sono diventato un assiduo frequentatore degli stadi londinesi e non solo.
Ayew: il goal del cuore
Ci racconti una partita che ti ha emozionato e che vorresti rivivere?
A) Non c’è una partita in particolare, farei un torto a me stesso lasciandone qualcuna nel dimenticatoio. Ogni partita è a sè, unica nel suo genere. Peró se vado a ritroso, facendo spazio tra i ricordi, ritrovo con piacere la vittoria del Palace in casa del West Ham. Fu una partita soffertissima, come al solito. Passammo in svantaggio per una disattenzione difensiva ma ribaltammo il risultato grazie ad un calcio di rigore di Van Aanholt, nell’inedita veste di rigorista e poi Ayew ci regaló la gioia del 2-1, negli ultimi minuti. La tribuna del settore ospiti tremava. Vittoria targata 5 Ottobre 2019.
In Inghilterra: lo stadio di proprietà
La Premier League è sempre più seguita dagli italiani. Quali sono le principali differenze che riscontri rispetto al calcio italiano?
A) Le differenze tra Premier League e Serie A sono molte e sostanziali anche se il calcio italiano sta cercando pian piano di avvicinarsi e ispirarsi al modello inglese, con risultati vari e disparati.
Qui tutti hanno stadi di proprietà, non esiste che due squadre giochino un derby nello stesso impianto e ogni club, anche minore, ha il suo negozio dove poter acquistare il merchandising ufficiale. Ci sono introiti diversi, basti pensare che squadre come il Fulham, che l’anno scorso arrivava dalla Championship (Serie B), durante la sessione di mercato ha speso più soldi dell’Inter. L’Arsenal, ormai dal lontano 2006, gioca in una nuova casa; il West Ham ha uno stadio nuovo di zecca dal 2016 e il Tottenham ha abbandonato il vecchio White Hart Lane per spostarsi in un impianto mostruoso; il Brentford inizierà a calcare il nuovo terreno con l’inizio della nuova stagione e il Crystal Palace è già nella fase avanzata del progetto che porterà alla costruzione del nuovo stadio. Purtroppo in Italia passeranno anni e anni prima che molte squadre riescano ad avere stadi di proprietà, non dovendo pagare l’affitto al comune. Insomma, un altro mondo. Il tifoso deve essere sempre al centro del progetto perché in sostanza è colui che dà da mangiare al sistema calcio.
Il giorno della partita: tra pub e fish and chips
Il calcio è nato in Inghilterra e Londra è tra le città che vive più di calcio. Cosa ti piace di più della Capitale inglese? Il calcio si vive nei pub, negli stadi o ci sono nuovi luoghi di aggregazione per i tifosi?
A) Londra è tante città diverse messe insieme. È una città contradditoria, popolata da 9 milioni di anime, libera, difficile, dura, ma terribilmente bella e affascinante. Per vederla tutta ci vorrebbero anni. Basta cambiare strada per scoprire un nuovo mondo, mangiare cibi differenti e parlare lingue sconosciute. Mi piace pensare di vivere in una città in cui ci sia posto per tutti, in cui la gente si possa sentire libera, anche di andare a fare la spesa in accappatoio. Ora come ora non mi vedo da nessun’altra parte.
Il giorno della partita i pub aprono presto, c’è chi inizia a sbevazzare già alle 10 del mattino. I locali sono tanti e l’odore della birra si mischia al profumo invitante del Fish & Chips che ti accompagna sino ai tornelli dello stadio. A vedere la partita si va in metro oppure a piedi, a tanti basta uscire dalla porta di casa. L’atmosfera è pazzesca, rara, la passione ti entra nella testa e ti penetra nelle ossa. C’è da rimanerne ammaliati. Ogni volta è come se fosse la prima, non ci si abitua mai. Allo stadio ci sono tante famiglie, bambini, coppie di anziani e ovviamente non mancano i tifosi veraci, ma qui non ci sono curve, canta tutto lo stadio. Il concetto di comunità è fortissimo.
Il calcio a Londra: tra case vittoriane e club
Come è nata la pagina “Il calcio a Londra”? Hai qualche consiglio a chi si accinge a scrivere in italiano sul calcio inglese?
L’idea della pagina Il Calcio a Londra nasce grazie a un vortice di passione, che con il tempo si è tramutata in una professione, che mi ha portato a scrivere, parlare e raccontare di calcio inglese, soprattutto londinese. Pian piano vorrei che il ventaglio si aprisse sempre di più, captando l’interesse di diverse generazioni, dai più giovani ai nostalgici, amanti del calcio in bianco e nero. Immagini, racconti, pillole statistiche e tanta storia: questo è Il Calcio a Londra. Ripercorriamo le gesta dei grandi campioni, narriamo le imprese delle piccole squadre che poi sono diventate grandi. Scaviamo nel profondo per svelare aneddoti e curiosità legate alle origini dei club londinesi. Portiamo la gente dentro gli stadi, all’interno dei pub, luoghi di aggregazione del tifo della vecchia guardia. Il Calcio a Londra porta gli appassionati a spasso per i
quartieri, entra nelle case, parla con i tifosi, regala scorci inediti e presto si cimenterà anche con dei video per entrare sempre più a contatto con i fan della pagina. Quel che si cela dietro le tende dei finestroni delle case vittoriane è un mondo a parte, meraviglioso, poco intimo per certi versi, perchè gli stadi sorgono in mezzo alle case. Ma guai a toccare il calcio ai londinesi. La pagina vuole interagire con gli utenti, perchè è grazie a loro se esiste.
Passione, impegno, dedizione, cuore e mente. Ogni virtù è fondamentale alla creazione ed al proseguo di questo progetto, che cerca di tramandare la parola nelle case di tutti gli appassionati.
A chi si approccia alla scrittura consiglio di farsi un giro, prendere un taccuino e iniziare a raccontare la vita quotidiana, la normalità, la gente che passa, i profumi e i sapori di questa terra. Il calcio inglese è una materia complessa che va analizzata in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi. Ci vuole tanta passione, conoscenza, dedizione e un po’ di malizia, che non guasta mai. Sicuramente aiuterebbe fare un viaggio da queste parti, calarsi nell’atmosfera, prendere un autobus o camminare tra le case vittoriane.
Grazie Antonio, buona fortuna nella tua avventura londinese, ti seguiremo per avere in anteprima i tuoi racconti sul calcio in Inghilterra scritti da chi vive a Londra.