La Raggi promette un nuovo stadio ma ancora nessun accordo con la regione
Indice dei contenuti
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- Rimborso biglietti e abbonamenti Roma stagione 2019/2020
- Stadio Olimpico: posti e capienza ridotta
- Campo Testaccio tra storia e ricordi
- 15 marzo 1931: Roma-Juventus 5-0
- Primo scudetto Roma: 1941-42
- Lo Stadio Olimpico-prima partita: 17 maggio 1953
- Struttura e capienza Stadio Olimpico
- Tutti i trofei vinti allo Stadio Olimpico dalla Roma
La sindaca di Roma, come riportato dal Corriere dello Sport, ha cercato di rassicurare i tifosi dicendo:” Siamo pronti, sono state fatte in questi giorni altre riunioni con la Regione Lazio, con cui abbiamo trovato una soluzione condivisa con la Roma Lido. Credo che entro natale possiamo fare un bel regalo ai tifosi della Roma.” Ma, a quanto pare, non c’è ancora nessun accordo con la regione. Ci sono anche vari dubbi sull’area da utilizzare per mettere in piedi questo nuovo stadio. Dall’incontro tra Friedkin e Caltagirone si hanno avuto notizie riguardo il possibile spostamento dei lavori a Tor Vergato o addirittura di recuperare e rimettere in sesto lo Stadio Flaminio. Intanto Vitek sembra aver perso la pazienza e adesso si deve solo sperare che non rinunci al progetto, altrimenti i due miliardi che era pronto ad investire su Roma li investirà sicuramente altrove.
Rimborso biglietti e abbonamenti Roma stagione 2019/2020
Mancano pochi giorni alla ripresa del campionato che, data la situazione, ripartirà e continuerà a porte chiuse. Il dubbio che ultimamente sta assalendo la maggior parte dei tifosi è cosa ne sarà dei propri abbonamenti e, quindi, delle 6 partite in casa ancora da giocare (Sampdoria, Spal, Udinese, Hellas Verona, Inter e Fiorentina). La Roma sembra aver pensato inizialmente ad un rimborso monetario per poi arrivare all’idea di trattenere gli importi delle rimanenti partite e poterli riconsegnare sotto forma di voucher, eventualmente riscattabili per la stagione successiva.
Stadio Olimpico: posti e capienza ridotta
Una situazione disastrosa quella affrontata negli ultimi mesi e alla quale tutt’ora ci troviamo davanti. Il mondo ha deciso di ripartire ma, ovviamente, la vera e propria normalità sembra essere ancora parecchio lontana. Questo riguarda naturalmente anche il mondo del calcio che si è trovato davanti a delle dure scelte. Il campionato sta per ripartire ma i problemi non sembrano essere finiti. L’AS Roma si sta muovendo per procedere a un rimborso degli abbonati potendo dare la possibilità di utilizzare questi voucher per la prossima stagione ma, per il momento, non si hanno ancora notizie della campagna abbonamenti 2020/2021. Inoltre lo stadio Olimpico vedrà i suoi posti dimezzarsi in vista del nuovo anno calcistico. Si pensa che il numero massimo di spettatori potrebbe variare dai 20 ai 30 mila. Naturalmente la precedenza verrà data agli abbonati anche a costo di dover rinunciare alla vendita di biglietti singoli, una fonte di guadagno non di certo indifferente.
Per informazioni riguardo altri rimborsi biglietti puoi visitare la nostra pagina
Campo Testaccio tra storia e ricordi
Progettato da Silvio Sensi, padre di Franco, questo impianto calcistico sorgeva nell’omonimo quartiere di Roma negli anni ’30. Costruito in modo tale da poter far sentire i tifosi parte integrante della squadra, con quattro tribune vicinissime al campo dipinte di giallo oro e rosso pompeiano, Campo Testaccio era la casa di tutti i romanisti, un vero e proprio Paradiso per i tifosi giallorossi.
Una capienza di 20.000 spettatori e una forma rettangolare che sembra essere stata ispirata dal campo dell’Everton. In undici anni la Roma disputò 161 incontri a Campo Testaccio vincendone 103. Lo stadio era sempre pieno di tifosi, pronti a sostenerla, tranne per chi non riusciva a trovare il biglietto o non poteva permetterselo, ma che pur di vederla giocare si arrampicava sul Monte dei Cocci e la vedeva dall’alto. Una mossa che non passò di certo fuori moda con la nascita del nuovo stadio: l’Olimpico. Si passò dal Monte dei Cocci alla collina di Monte Mario per godere della solita meravigliosa visuale: la Roma.
15 marzo 1931: Roma-Juventus 5-0
Proprio in questo quartiere, proprio in questo stadio, il 15 marzo del 1931 la Roma giocò una delle partite più belle della sua storia. Occupava il secondo posto, appena dopo la squadra che stava per affrontare, la Juventus. Orsi, dopo pochi minuti dall’inizio della partita, prova a scavalcare con un pallonetto il nostro capitano Attilio Ferraris che immediatamente respinge il pallone con una rovesciata esordendo con questa frase: “Nun ce riprovà, sennò a Torino torni rotto”. Finisce la partita 5-0 per la Roma e ancora oggi quel famoso giorno, rientra tra le più dure sconfitte della storia della Juventus. Saltò addirittura la cena organizzata tra Combi e Bernardini dove erano invitati anche Orsi e Ferraris. In seguito ne fecero anche un film intitolato Cinque a zero in cui i giocatori della Roma interpretavano loro stessi.
Primo scudetto Roma: 1941-42
Nel 1940 viene abbattuto Campo Testaccio tra rabbia e dispiaceri di tutti i giocatori e tifosi romanisti. La Roma si trasferisce, quindi, a giocare i seguenti tredici anni nello stadio Nazionale. Si pensava che una volta levata da Campo Testaccio fosse ormai una squadra persa. E invece, dopo due anni, (stagione 1941-42) la Roma vince il suo primo scudetto concludendo la 30esima giornata di campionato con due gol contro il Modena: il primo di Cappellini al 21′ e l’ultimo di Borsetti al 35′. Un ricordo speciale quello di due fratelli sordomuti, Francesco e Gioacchino Lalli, che in occasione di questa vittoria arrivarono con una bandiera riportante la scritta “Viva la Roma campione d’Italia” che, spuntando tra gli spalti, fece partire l’applauso dell’intero stadio.
Lo Stadio Olimpico-prima partita: 17 maggio 1953
Il 17 maggio del 1953 fu inaugurata la nascita del nuovo stadio, lo stadio Olimpico, con la partita Italia-Ungheria e con la tappa Napoli-Roma del 36′ giro di Italia. Dotato di una capienza di 72.698 persone.
Struttura e capienza Stadio Olimpico
la tribuna Monte Mario, tra tribuna d’onore centrale e laterale, tribuna d’autorità, palchi e superpalchi ne contiene all’incirca 14.500. La Tribuna Tevere intorno ai 16.600, mentre il resto è diviso tra distinti nord e sud, curva nord, curva sud e tribuna stampa. Negli anni è stata la meta di 13 incontri internazionali, 4 finali europee di club e una finale intercontinentale di club negli anni ’70. Inoltre, avendo la pista di atletica che contorna il campo, è stata anche meta di campionati mondiali e europei di atletica leggera.
Tutti i trofei vinti allo Stadio Olimpico dalla Roma
Sarebbe impossibile poter elencare tutti i momenti più belli e emozionanti racchiusi nella memoria di questo stadio. La prima Coppa Italia vinta nella stagione 1963-64 alla quale, negli anni, seguirono altre 8 vittorie dello stesso titolo. Nel 1983 la vittoria del secondo scudetto grazie a giocatori come Roberto Pruzzo, che quell’anno fu capocannoniere, Aldo Maldera, Falcao o Di Bartolomei, ex capitano. Diciotto anni dopo il terzo scudetto, durante la stagione 2000-01, vinto con una super squadra e concludendo il campionato con una super partita giocata contro il Parma. Giocatori come Batistuta, Montella, Candela, Cafu, Aldair e Totti erano solo alcuni dei principali nomi della squadra campione d’Italia nel 2001. In quegli anni il capitano era proprio Aldair, che successivamente passò la fascia al nostro unico numero 10. La Roma vinse anche due Supercoppe Italiane. Arrivò più volte a giocare finali di varie competizioni ma le vittorie della nostra squadra si fermarono all’ultima Coppa Italia vinta nel 2008. Ma dopo tutto, come disse il grande Francesco Totti “La roma è tutto ciò che può desiderare una persona: amore, gioia e passione… si vince poco ma è una scelta di vita”.
I ricordi più belli dello Stadio Olimpico: l’addio di Totti ma non solo…
L’Olimpico racchiude molti ricordi bellissimi, che non riguardano solo le vittorie. Totti che dopo 25 anni di amore passati con la Roma legge una lettera di addio davanti a 70.000 tifosi con le lacrime agli occhi, facendo piangere uno stadio intero. Daniele De Rossi che si dirige a baciare il suolo dello stadio sotto la curva sud dopo 18 anni di storia con la Roma. La magia del 10 aprile 2018, giorno in cui abbiamo scritto la storia ribaltando una situazione che sembrava irrecuperabile. La magia di quella sera non è stata solo il 3-0, ma anche tutto ciò che è venuto dopo. Il modo di sentire e vivere quelle emozioni come qualcosa che ci apparteneva realmente, una vittoria non solo della Roma, ma dell’intera città. I cori, gli abbracci, i pianti, le risate di ogni singolo tifoso romanista che la domenica dirigendosi verso lo stadio sente di tornare a casa.
La Roma è magica proprio perchè non riconosce differenze tra squadra e tifosi, siamo l’uno parte dell’altro.