La riduzione dell’ingaggio sarà di un terzo se l’attività non riprende, di un sesto se invece la stagione verrà portata a termine. La nota: “È stata confermata la volontà di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno”
La Lega Serie A al termine dell’Assemblea di qualche giorno fa ha reso noto il documento condiviso da tutti i Presidenti relativo al taglio degli stipendi dei calciatori. “I club del massimo campionato, esclusa la Juventus che ha già trovato un’intesa con i suoi, hanno stabilito le linee guida per la riduzione dei compensi dei propri tesserati: prevista riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020”.
Adesso dovranno essere le società a trovare un accordo con i propri tesserati e non è un passaggio scontato, dato che l’AIC ha palesemente criticato questo accordo. Ma quanto risparmierebbero i club di Serie A qualora dovesse passare questa linea?
Nel primo caso, cioè se la Serie A dovesse arrivare a una conclusione regolare, la riduzione degli stipendi sarà in proporzione al periodo di stop. Si andrebbe, dunque, da un minimo del 20% a un massimo del 30%. In questo caso il risparmio sarebbe tra i 252 ai 378 milioni (la stima è fatta sul totale del monte ingaggi delle società ripreso dai dati forniti da Sportmediaset). Se invece la Serie A non dovesse ripartire – al momento la soluzione più drastica, perché significherebbe che neanche a maggio ci sarebbero le condizioni per giocare quanto meno a porte chiuse – a quel punto le società dovrebbero decurtare dal proprio monte ingaggi circa un terzo delle spese annue. In totale, quindi, il risparmio sarebbe di 432 milioni. Questo sarebbe anche il caso in cui si verificherebbe la perdita dei 720 milioni ipotizzati nella riunione di Lega e si andrebbe a coprire così più della metà.
La situazione del Parma
Monte ingaggi complessivo attorno ai 30 milioni di euro, il risparmio per le casse ducali in caso di sospensione definitiva del campionato sarebbe vicino ai 10 milioni. Se invece il campionato riprenderà sarà di circa 5 milioni.