12 aprile 1970: il Cagliari sconfigge il Bari e vince lo scudetto per la prima volta nella storia. Uno scudetto storico che ha un valore ben più grande di quello sportivo.
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Toggle“Il Cagliari è Campione d’Italia, la folla si riversa in campo senza peraltro eccessiva indisciplina ma diremmo, quasi con pacatezza, con molto civilismo come del resto è costume della folla sarda, mentre Riva e Gori non riescono a liberarsi dall’abbraccio frenetico dei tifosi”.
Così l’indimenticato Sandro Ciotti, annunciava alla radio la vittoria dello Scudetto del Cagliari da parte del Cagliari, che il 12 aprile del 1970, sconfigge il Bari e si aggiudica il tricolore con due turni d’anticipo, grazie alle reti di Gigi Riva e Bobo Gori.
La formazione che tutti conosciamo a memoria
Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva. Questa la formazione titolare che ha portato allo storico scudetto, senza dimenticare Mario Brugnera, Cesare Poli, Eraldo Mancin, Adriano Reginato e l’indimenticato tecnico Manlio Scopigno.
Successo sportivo, ma soprattutto rivalsa sociale
Questa schiera di campioni, non hanno solo regalato un sogno al popolo sardo, non hanno soltanto vinto un semplice campionato. Questi uomini, prima che calciatori, sono entrati nell’immaginario collettivo di tutto il popolo sardo e non, entrando nella leggenda sportiva, ma soprattutto sociale.
Quello storico scudetto, per chi lo ha vissuto e per chi semplicemente se lo è soltanto sentito raccontare dai propri genitori o dai propri nonni, significa rivalsa.
Rivalsa di un intero popolo, un’isola allora mai considerata, che diede uno bello schiaffo ai potenti del pallone, dominando il campionato con campioni e uomini veri.
I sardi, finora conosciuti semplicemente come pastori e banditi, diedero una bella lezione di etica a tutta l’Italia del pallone e non solo, grazie a quella squadra leggendaria, fatta di persone che facevano della spensieratezza e della propria genuinità, il proprio punto di forza.
Basti pensare che la notte prima delle partite, piuttosto che dormire, gli eroi rossoblu si ritrovavano in camera e fumare bere whisky e giocare a poker con il proprio mister ed andare in campo il pomeriggio successivo a dominare gli avversari.
Basti pensare che la stragrande maggioranza di quegli eroi, è rimasta a vivere a Cagliari per tutta la vita, innamorato e rapiti dal fascino dell’Isola, uno su tutti Gigi Riva.
Oggi sono 50 anni da quello storico scudetto, un semplice articolo come questo non basta a far capire quanto sia stata leggendaria quell’impresa.
Una cosa più grande di tutti noi.