Le dichiarazioni di Cellino: ora basta, ritiro la squadra
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ToggleBrescia, città eroica, che lotta impegnata in prima linea con coraggio e testa alta guardando negli occhi quel nemico che sta cercando di piegarla, ma non vi riesce.
La lotta al coronavirus a Brescia
Una “leonessa d’Italia”, quel soprannome era stato già dato in passato dopo l’eroica resistenza agli austriaci nei dieci giorni del Marzo del 1849 e adesso 171 anni dopo sta dimostrando ancora di meritare nel combattere un nemico invisibile, molto cattivo e letale.
Infatti, la città numero 2 della Lombardia dopo Milano per numero di abitanti, insieme alla tanto odiata sugli spalti Bergamo, ma tanto vicina nella lotta al Covid-19 (bellissime le dimostrazioni di affetto tra le due città sportive tramite striscioni apparsi in città e post sui social) è una delle città più colpite dalla malattia. Oltre a far parlare con i fatti medici, la Leonessa fa parlare anche in termini sportivi grazie alle dichiarazioni concesse alla stampa dal vulcanico Presidente del Brescia calcio, Massimo Cellino, in merito al futuro prossimo calcistico.
L’UEFA vuole che si terminino i campionati
All’interno della Federazione Giuoco Calcio si sta combattendo, a suon di dichiarazioni e prese di posizioni, un‘altra battaglia, più indirizzata sui problemi economici e sullo scenario post corona virus.
La UEFA, infatti, dopo l’incontro telematico avuto negli scorsi giorni con le federazioni europee, ha fatto intendere la priorità e l’importanza di finire tutte le competizioni di club della stagione 19-20, dando anche la possibilità di sforare con i tempi di termine anche in piena estate.
Un’eventuale sospensione definitiva, infatti, avrebbe un effetto estremamente negativo sull’economia calcistica, soprattutto in un paese, come il nostro, che vive sui diritti televisivi. Un’eventuale sospensione della serie A porterebbe a perdere l’ultima trance bimestrale di 233 milioni che SKY e DAZN dovrebbero versare alla federazione come diritti televisivi, producendo un buco clamoroso degli introiti ai club, considerando che tante società lo hanno già sommato in precedenza al bilancio stagionale oppure lo hanno già impegnato in altri movimenti.
Calendario Serie A: le posizioni delle società bresciana
In questa bufera, la federazione, trova nei club di serie A, diversi pensieri sulla fine o meno del campionato trovando uno schieramento formato da: Napoli, Lazio, Cagliari, Atalanta, Roma, Fiorentina, Verona, Parma, Sassuolo e Lecce, fortemente indirizzato nel tornare necessariamente in campo, anche giocando a luglio, per poter portar a termine la stagione. Nel gruppone Brescia, Spal, Torino, Inter, Milan, Genoa, Bologna e Sampdoria si racchiude la volontà di chiuderla così, congelando la classifica o così come è senza scudetto ne retrocessioni, oppure allargando la serie A a 22 squadre, dando la possibilità alle prime due del campionato cadetto di giocare nella massima serie la prossima stagione.
Udinese e Juventus rimangono sullo sfondo senza schierarsi, la squadra piemontese, ora capolista, ha comunque da tempo fatto intendere che lo scudetto senza la conclusione del campionato non lo accetterebbe, ma prima di tutto di pensare alla salute, con i suoi tesserati che hanno rinunciato alle mensilità di marzo.
Cellino vuole lo stop al campionato
Sul fronte dello stop del campionato spicca Massimo Cellino, dichiarando negli scorsi giorni in un’intervista, l’impossibilità di tornare a giocare in questa stagione, considerando la situazione sanitaria nel bresciano (e non solo) ed avendo il rispetto delle persone che ci hanno lasciato. Cellino sottolinea che non si tratta di una manovra per evitare una retrocessione (la società di via Solferino viaggia in ultima posizione) e minaccia la federazione stessa di non schierare la formazione da qua alla fine delle competizioni nel caso di riapertura dei giochi.
Un atteggiamento, quello del patron bresciano, che sta facendo discutere l’opinione pubblica, da una parte elogiato per l’attenzione alla città ed alla salute delle popolazione ma che fa pensare, che, sotto sotto, voglia congelare le posizioni senza retrocessioni nè promozioni aprendo all’eventuale allargamento della serie A a 22 squadre. I critici sottolineano quindi che il suo obiettivo sia salvare il Brescia dalla retrocessione.
Il mio pensiero, nonostante la veda da tifoso, è che siano tutte chiacchiere e pressioni inutili! L’Italia sta fronteggiando situazioni che vanno oltre lo sport e il calcio, quando si tornerà, sperando il più presto possibile, vuol dire che avremmo vinto la nostra guerra e che sarà tutto passato. Si potrà, di conseguenza, incominciare a pensare allo sport. Sono d’accordo sul fatto che chi è incaricato pensi alle metodologie ed alle formule possibili sulla ripresa delle attività tenendo conto dei decreti e del parere della comunità scientifica.
Se ci sarà il tempo di giocare, tanto meglio, altrimenti arrivederci alla prossima stagione con la possibilità di tornare ad abbracciarci in sicurezza dopo un gol.
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