Vittoria anche al ritorno al Mestalla di Valencia: è poker di uno scatenato Josip Ilicic, l’uomo del momento!
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ToggleDopo il 4-1 dell’andata, alla Dea bastava poco per passare. Si poteva anche perdere con 2 gol di scarto, o addirittura con 3 gol di scarto segnando almeno 2 gol. Nonostante ciò, la Dea non ha perso o nemmeno pareggiato, ma addirittura vinto, di nuovo, e segnando, per la sesta volta nelle ultime 10 partite, almeno 4 gol. Numeri davvero clamorosi, che vanno ad aggiornare i record che l’Atalanta sta infrangendo in questa stagione, e ancor più in questo 2020.
Il match si è svolto, come sappiamo, a porte chiuse, in un’atmosfera assolutamente non ideale per una partita di calcio. E probabilmente il calcio, così come lo sport in generale, si dovrebbe fermare in un momento così. C’è da dire che, allo stesso tempo, non fermandolo, il calcio può essere una valvola di sfogo e un modo per distrarsi, in un momento così drammatico, per tante persone. E da questo punto di vista la Dea ha fatto distrarre molto volentieri i propri tifosi che, da casa, hanno assistito ad una partita spumeggiante.
Primo tempo
In porta Gollini si fa male ad una mano, così gioca Sportiello. Davanti a lui, Djimsiti, Palomino e Caldara, complice anche l’assenza di Toloi. Sugli esterni i soliti Hateboer e Gosens, con De Roon e Freuler a metà campo. Sulla trequarti spazio a Pasalic alle spalle di Gomez e Ilicic. Solo panchina quindi, inizialmente, per Duvàn Zapata. L’Atalanta parte subito a mille, con Ilicic che con una grandissima giocata si conquista un calcio di rigore, iniziando la sua serata show. Rigore che lo stesso sloveno insacca. Il match si mette subito in discesa. I ragazzi di Gasperini controllano agevolmente le avanzate degli spagnoli, cercando di ripartire in contropiede e senza mai rischiare grossi pericoli, fino a quando Freuler e De Roon perdono un brutto pallone a metà campo, aprendo la possibilità al Valencia di segnare con Gameiro dopo un maldestro tentativo di salvataggio di Palomino, uno dei peggiori della serata. L’1-1 è un risultato comunque molto positivo. La Dea va a fiammate, sempre trascinato dal suo uomo-simbolo in questo momento: Josip Ilicic. È sempre lui che, al 42°, si conquista un altro calcio di rigore, sfruttando un’ingenuità del pessimo Diakhaby che tocca il pallone con la mano. Sul dischetto ancora lo sloveno, che spiazza Cillessen. Il primo tempo termina 1-2.
Secondo tempo
Nel secondo tempo servirebbero altri 5 gol (senza subirne) al Valencia per qualificarsi. Un’impresa ai limiti dell’impossibile. Anzi, è ancora l’Atalanta a partire meglio, con una traversa dal limite dell’area di Freuler. Poi, una ventina di minuti di sbandamento della Dea, che non riescono più ad uscire dalla propria metà campo concedendo campo (e occasioni) ai padroni di casa, che tra il 51° e il 67° la ribaltano con le reti di Gameiro (doppietta per lui) e Ferràn Torres. Sul 3-2, la situazione è ancora nettamente favorevole alla Dea, che dopo essere passata in svantaggio reagisce con un’altra, grande perla di Ilicic, che col suo mancino calcia, dal limite, potente ed angolato, trovando il terzo gol personale. Lo sloveno inizia a subire la stanchezza, chiede il cambio, ma Gasperini sa che il fantasista ne ha ancora e non lo toglie. E fa bene, perché all’82°, dopo una bella discesa di Zapata, Ilicic realizza il quarto gol della Dea, nonché il quarto gol personale, decretando il 3-4 finale. Nei 180 minuti, l’Atalanta surclassa il Valencia per 8-4.
Ilicic: magic moment
Il 2020 di Josip Ilicic ha assolutamente dell’incredibile. 2 mesi del genere in carriera, probabilmente, non li ha mai vissuti. Nel 2020, per lo sloveno, 14 reti in 11 partite tra campionato e coppe: numeri davvero esorbitanti, soprattutto per un calciatore che non è una vera prima punta. In stagione, in totale sono 21 reti in 28 gare: un Ilicic così non si era davvero mai visto. Inoltre, è il giocatore più anziano, a 32 anni e 41 giorni, ha segnare almeno 3 gol in una trasferta di Champions League, ed è il quarto giocatore, dopo Messi. Lewandowski e Mario Gomez (non nomi qualunque, insomma) a realizzare un poker in un match della fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea. Numeri da top player.
Una vittoria per Bergamo, ma anche per tutta l’Italia
Bella anche la dedica finale alla città di Bergamo, con l’hashtag #mòlamia esposto su una maglietta al termine del match. Una città sicuramente in un momento delicato, come ormai tutta Italia del resto, ma ancor più colpita da vicino per quanto riguardi gli effetti di questo terribile nemico chiamato Covid-19. Nel post gara, come raccomandato dal profilo Twitter ufficiale dell’Atalanta, non abbiamo festeggiato in piazza, giustamente, perché la salute viene prima di tutto, anche della Dea. Per questa magnifica impresa, chiamata ‘’quarti di finale di Champions League’’, ci sarà modo di festeggiare, tutti insieme, più avanti, come promesso di Giampiero Gasperini. Nel frattempo, non possiamo far altro che dire ‘’grazie’’ ai nostri ragazzi, un ‘’grazie’’ che, forse, arriverà anche da altre parti d’Italia in questo momento bisogna essere tutti uniti.
L’omaggio del poeta dello sport: una poesia per l’impresa dell’Atalanta
Olimpo, parla italiano!
Dei dell’Olimpo è ora di rinnovare il Vostro Antico Idioma,
Ergesi la necessità di prendere “in Lingue” nuovo Diploma,
A sì che tra Voi possa veleggiare compreso, l’italico aroma.
In campo iberico, la Città del Colleoni, Regina della pedata,
Tra lo stupore d’antichi Soloni ha assestato robusta legnata
A chi con fare saccente aveva ipotizzato una figura barbina,
Lasciando alla nostrana DEA sol la parte di fragile bambina.
Invece ora siamo qui ad esaltare i nostri Maestri del pallone,
Animosi nell’affrontare anche la più impegnativa situazione,
Nani sembravano spersi tra giganti usi alle più dure tenzoni
Adesso sono loro che fan tramare gli Stadi e i loro striscioni!
Paolo Carazzi (la sua biografia direttamente al sito Paolo Carazzi)
Milano, 10 marzo 2020
(Tutti i diritti riservati all’Autore)
Fino alla fine, Forza Atalanta!