La Reggina torna in Serie B
Indice dei contenuti
ToggleLa Reggina torna in Serie B. L’Assemblea di Serie C ha dichiarato concluso il campionato 2019-20. Gli amaranto tornano in Serie B guidati dalla coppia German Denis – Simone Corazza autori di 12 e 14 reti, tra i top 5 della categoria.
Le statistiche della cavalcata in Lega Pro 2019-20
La Reggina con 69 punti in 30 partite ha avuto la meglio su un rivale fortissimo come il Bari che la segue in classifica con 60 punti e che ancora spera nella promozione rispetto alle seconde degli altri gironi che sono Reggio Audace (ex Reggiana) e Carrarese. Solo 3 sconfitte nel cammino degli amaranto contro Francavilla, Cavese e Monopoli. Gli amaranto hanno collezionato 21 vittorie (di cui ben 10 in trasferta) e 6 pareggi grazie anche a uomini chiave come il Capitano Francesco De Rose, mentre tra i nomi celebri ecco in attacco Reginaldo e sulla mediana l’ex enfant prodige del Milan Mastour.
Una storia antica
La Reggina nasce nel 1914 con il nome di Unione Sportiva Reggio Calabria. Successivamente prese il nome di Reggina. Originariamente le maglie erano bianconere. Nel 1924, il colore divenne nero. L’amaranto fece la sua apparizione solo più tardi.
Al nome della Reggina sono legati molti nomi importanti del calcio italiano. Tommaso Maestrelli, prima di diventare l’allenatore della Lazio campione d’Italia, portò gli amaranto alla prima storica promozione in serie B nel 1964-65. Altri allenatori importanti che hanno guidato la squadra amaranto sono Franco Scoglio e Alberto Bigon.
La storia recente della Reggina è, però, legata soprattutto a due nomi: Bruno Bolchi e Walter Mazzarri.
Storia Reggina: il miracolo degli anni 2000
Bruno Bolchi guidò la Reggina nella stagione della storica promozione in serie A, quella del 1998/99. “Maciste” rilevò la squadra alla trentaduesima da Elio Gustinetti e nelle successive sei gare, portò la squadra al quarto posto, l’ultimo utile per la promozione. Decisivo fu il successo al “Delle Alpi” contro il Torino. I granata,s loro volta già promossi, furono sconfitti per 2-1 di fronte a 60.00 persone dalle reti di Ciccio Cozza e Tonino Martino.
Il primo ciclo di serie A durò due stagioni. Con Franco Colomba alla guida, gli amaranto si salvarono il primo anno (ottenendo il primo storico punto al Delle Alpi di Torino contro la Juventus alla prima giornata) e retrocessero l’anno dopo. Fatale fu lo spareggio salvezza perso con il Verona. La seconda promozione fu filmata l’anno dopo da Franco Colomba. Il tecnico rimase alla guida degli amaranto e certificò il terzo posto che valse l’immediata risalita in A.
Iniziò così un ciclo di sette stagioni consecutive in serie A. Le migliori sono senza dubbio quelle con Walter Mazzarri alla guida, tra il 2004 e il 2007. Memorabile la salvezza raggiunta nella stagione 2006-2007. A seguito dello di Calciopoli del 2006, il 7 agosto 2006 la Reggina viene condannata a scontare quindici punti di penalizzazione nel campionato 2006-07. La pena è confermata dalla Corte Federale il 26 agosto.
Il 12 dicembre arrivò uno sconto di 4 punti, che portò a 11 i punti di penalizzazione. Alla fine di quella stagione, gli amaranto ottennero 40 punti (51 considerando la penalizzazione), raggiungendo la salvezza all’ultima giornata con la vittoria casalinga per 2-0 contro il Milan. Fu una stagione entusiasmante. La squadra chiuse con 12 vittorie, 15 pareggi e 11 sconfitte, con 52 gol fatti e 50 subiti. La coppia Bianchi-Amoruso fece sfracelli in quella stagione laurendosi “gemelli del gol” con un totale di 35 reti in due: 17 furono firmati dall’ex attaccante della Juve e 18 dal suo compagno di squadra.
La Reggina retrocesse l’anno successivo in una stagione disgraziata e chiudendo così, un ciclo irripetibile.
I tifosi della Reggina
I tifosi della Reggina hanno un forte gemellaggio con quelli del Bari, del Latina e della Salernitana. Il gemellaggio più forte è senza dubbio quello con il Bari. E’ curioso che, proprio con i “galletti”, gli amaranto si giochino la promozione diretta in serie B. Di certo, comunque vada, il legame rimarrà.
Per quel che riguarda le rivalità, oltre a quella con il Messina, ne esiste un’altra particolarmente accesa: quella con il Catania. Negli anni le due tifoserie i sono scontrate anche in modo duro.
Su Facebook la pagina dei tifosi amaranto conta 1646 followers. Numeri non male per una realtà come Reggio.
Lo stadio Granillo
Lo stadio “Oreste Granillo” è nato nel 1932 per volontà dell’allora presidente della Reggina Giuseppe Vilardi con il nome di “Michele Bianchi”. Lo stadio come lo conosciamo ora è stato interamente rinnovato a blocchi a partire dal 1997 per poter ospitare un numero sempre crescente di spettatori. L’inaugurazione del nuovo stadio, con l’attuale denominazione avvenne il 18 settembre 1999 in occasione della seconda gara del campionato di Serie A 1999-2000 (Reggina-Fiorentina 2-2). Il nome è una dedica allo storico presidente che per primo condusse i granata in serie B nel 1965-66. Granillo fu anche sindaco della città tra il 198′ e il 1982.
Il presidente dei miracoli per la storia Reggina
Il presidente a cui la Reggina deve la sua recente storia è Lillo Foti. Foti ha guidato la Reggina dal 1991 al 2015. Con lui sono arrivati nove campionati di A, 13 di B e 7 di C1. E’ stato uno degli ultimi presidenti di provincia della “vecchia scuola”. A lui, però, è anche legato una delle pagine più brutte della recente storia amaranto. Nel 2015, a causa di un debito di quasi 20 milioni di euro, Foti decise di non iscrivere la squadra in Lega Pro. A quel punto venne fondata l’Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria, ammessa in Serie D per meriti sportivi.
L’attuale presidente della squadra è Luca Gallo che ha acquisito la squadra nel 2019 da Mimmo Praticò. Il suo obiettivo è riportare la Reggina agli antichi splendori. Se vi riuscirà o meno solo il tempo potrà dirlo.