Il 2019 della Juventus si sta chiudendo come il peggiore degli ultimi 8 anni?
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ToggleIl 2019 della Juventus è cominciato con la vittoria della Supercoppa Italiana contro il Milan, dopo qualche vittoria “normale” in campionato, c’è stata la brutta sconfitta contro l’Atalanta che ci ha escluso dalla corsa della Coppa Italia. I primi mugugni contro Allegri vengono zittiti pensando che è necessario concentrarsi sulle cose serie.
La Juve e i suoi tifosi non sono ossessionati dal triplete come altri tifosi sostengono, la vera e unica ossessione della società che ha il record di vittorie in Italia è quella di mettere il sigillo sulla massima competizione per club.
L’esclusione dalla Coppa Italia e la virtuale vittoria del campionato già a Gennaio, faceva presagire un ottimo cammino in Champions.
Il 2019 della Juventus in Champions
Invece l’andata degli ottavi, dopo lo sfortunato abbinamento con l’Atletico, si trasforma in una tragedia shakespeariana con i biancorossi dominanti che riescono a vincere la partita solo nel finale. Juve troppo moscia per essere vera e passaggio del turno che diventa una pallida speranza.
La speranza però si sa che è l’ultima a capire quando è ora di gettare la spugna e Allegri compie il suo capolavoro al ritorno. Mette in campo una squadra strana, stile 5-5-5 e mentre gli avversari faticano a trovare il bandolo della matassa, CR7 li punisce tre volte. Prove maiuscole di Emre Can e Bernardeschi che sembrano trasformati in supersayan.
La Juve, gonfia di orgoglio, dopo aver messo la pietra tombale sul campionato col 2-1 del San Paolo affronta i ragazzini terribili dell’Ajax che vengono messi alla frusta ad Amsterdam per buona parte della partita, ma il risultato finale recita 1-1 con Cancelo sul banco degli imputati per aver regalato il pallone del pareggio, dopo aver fornito a CR7 l’assist del vantaggio. Nella stanza dei rimpianti rimangono i pochi minuti di Douglas Costa che crea scompiglio nella difesa dell’Ajax, ma dopo una serie di belle azioni porta a casa solo un palo. Il palo del destino per quello che sarebbe potuto essere e non è stato.
Al ritorno la Juve mette di nuovo sotto i ragazzini, ma dopo aver subito il pareggio del promesso sposo De Ligt esce dal campo lasciando la seconda frazione completamente in mano agli olandesi che segnano il 2-1 che chiude la partita e la corsa alla “maledetta”.
Finale di stagione da dopolavoro ferroviario con una sola vittoria in un mese.
Rivoluzione Sarri alla Juve
La delusione per l’eliminazione e le polemiche sul gioco sparagnino di Allegri portano in estate alla grande rivoluzione. Dopo voci di corteggiamento a Guardiola il cui ingaggio costa più o meno quanto il Chievo, arriva il si di Sarri. L’ex nemico e vate del bel gioco arriva a Torino dopo la vittoria in Europa League a cancellare l’etichetta di perdente che gli era stata cucita a Napoli.
L’estate passa tra promesse e premesse che non si concretizzano.
I nuovi acquisti sono Ramsey e Rabiot a gratis con sei mesi di ruggine da smaltire, Danilo al posto dell’altalenante Cancelo, il ritorno di Buffon e soprattutto il CR7 della difesa, quel De Ligt che aveva trasformato l’alba di una stagione trionfale in un mezzo disastro.
A margine le trattative non andate a buon fine. Per fortuna.
Prima la barzelletta dello scambio Dybala-Icardi, poi il dramma dello scambio Dybala-Lukaku, nel mezzo la promessa di vendita di Higuain dapprima all’estero, poi alla Roma e infine la maglia numero 21.
Juventus 2019/20: il nuovo campionato
Il nuovo campionato parte con l’infortunio di Chiellini che velocizza la titolarità dell’olandese che, forse non ancora non pronto per diventare un pilastro della difesa juventina commette una serie di falli di mano che lo fanno accostare al cartone animato di Mila e Shiro piuttosto che ad Holly e Benji.
Il cammino in campionato è immacolato e, fino alla trasferta di Roma contro la Lazio del 7 dicembre, non conosce sconfitta né in campionato dove pareggia contro Fiorentina, Lecce e Sassuolo, né in Champions dove gli unici punti persi sono quelli di Madrid, quando due disattenzioni difensive trasformano un 2-0 dominante in un 2-2 pieno di rimpianti.
La Lazio si dimostra bestia nera della Juve e con un doppio 3-1 in campionato e in Supercoppa Italiana toglie alla Juventus qualche certezza.
Prospettive per il 2020
A voler essere obbiettivi, la squadra non sembra essere equilibrata in tutti i reparti.
La rinuncia a Spinazzola e il prestito del suo sostituto Pellegrini, hanno restituito alla Juve una serie di terzini arrangiati (Cuadrado non nasce terzino e De Sciglio si adatta a sinistra come vice di Alex Sandro).
Molto affollato il reparto centrale, nonostante l’assenza di Chiellini.
Insostituibile Pjanic a centrocampo ma, il poco filtro fa si che Matuidi e Khedira, fino all’infortunio, diventano i titolari pur essendo i meno “sarriani” dei bianconeri. La piacevole scoperta di Bentancurt e l’assenza mentale di Emre Can tengono in tensione le sorti del centrocampo che verrà. La speranza viene riposta in Ramsey e Rabiot che hanno fatto intravedere un barlume della loro classe e nulla più finora.
L’involuzione di Bernardeschi e i continui infortuni di Douglas Costa hanno fatto si che la Juve ricorresse al tridente pesante con Dybala, Higuain e CR7 contemporaneamente in campo. Ma per sostenere un architrave del genere occorrono colonne robuste che il 2019 della Juventus ancora non ha fatto intravedere.
Chissà che il mercato invernale non porti consiglio, ma questa è un’altra storia…