Andrea Conti, classe ’94 è rinato?
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- Milan: lo strano caso di Conti
- Milan-Conti: la sua storia
- E’ l’estate del 2017 quando il Milan ‘cinese’, guidato, sul mercato, dall’amministratore delegato Fassone e dal direttore sportivo Mirabelli, decise di investire 24 milioni di euro per prelevare dall’Atalanta il terzino destro Andrea Conti, classe 1994, che, sotto la conduzione tecnica di Gian Piero Gasperini, era reduce da una stagione caratterizzata da 8 gol in 35 gare tra Serie A e Coppa Italia. Una super stagione che aveva messo in mostra le grandi doti di Conti soprattutto in fase offensiva e di spinta.
- Determinazione e Fiducia: gli ingredienti per rimettersi in gioco
- L’uscita dal Tunnel?
La vittoria di misura contro il Parma ha permesso al Milan di respirare. Theo Hernandez con la rete decisiva ha rubato la scena ma sotto traccia uno dei migliori in campo è stato l’altro terzino, Andrea Conti.
Milan: lo strano caso di Conti
“Lavorando si cresce. Lavorando si migliora. Lavorando ci si rialza. Stiamo crescendo, migliorando e ci stiamo rialzando…avanti così”.
Queste le parole del terzino su Instagram che infiammano i tifosi a testimonianza di una buona prestazione.
Sulla fascia sinistra non ci sono dubbi: Theo Hernandez è per distacco il padrone di quella zona. Dopo aver scavalcato con prepotenza Rodriguez, l’ex Real ha dimostrato anche di essere in generale uno dei pochi a tirare avanti la baracca. Sempre uno dei migliori. Tutto ciò non ha, però, fatto altro che evidenziare il problema presente sulla fascia opposta, dove da inizio stagione il Milan ha avuto grandi problemi.
In primis con Calabria, parente lontano di quello visto solo una stagione fa: sempre in affanno e irruento. Mai presente con la testa in campo, spesso ha causato danni irreparabili come a Roma. Ecco, quindi, che dopo un lunghissimo calvario pare essere arrivata la chance per Andrea Conti. Il terzino ex Atalanta ha tutte le carte in regola per rimettersi in gioco ma anche lui arranca, non offre certo prestazioni memorabili.
La fascia destra del Milan arranca parecchio ed è così che iniziano a girare i primi nomi dal mercato in aiuto di questo problema. Per gente che arriva qualcuno deve di conseguenza partire. Il mercato però apre a gennaio perciò nel mentre Pioli prova a ridare fiducia a Conti che piano piano, partita dopo partita, sale di condizione.
A Torino disputa una partita ottima, anche contro il Napoli non sfigura e infine ieri a Parma nuovamente tra i migliori. Dopo tante vicissitudini ed ostacoli pare essere arrivato il suo momento. Stavolta per davvero.
Milan-Conti: la sua storia
E’ l’estate del 2017 quando il Milan ‘cinese’, guidato, sul mercato, dall’amministratore delegato Fassone e dal direttore sportivo Mirabelli, decise di investire 24 milioni di euro per prelevare dall’Atalanta il terzino destro Andrea Conti, classe 1994, che, sotto la conduzione tecnica di Gian Piero Gasperini, era reduce da una stagione caratterizzata da 8 gol in 35 gare tra Serie A e Coppa Italia. Una super stagione che aveva messo in mostra le grandi doti di Conti soprattutto in fase offensiva e di spinta.
Un acquisto, senza dubbio, considerato un affare da tutti. Giovane, italiano e di prospettiva.
E le prime gare in rossonero di Conti, elemento idoneo per il 3-5-2 dell’allora tecnico milanista, Vincenzo Montella, avevano fatto ben sperare. Poi, però, nel settembre 2017, si rompe in allenamento il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.
Tornato a disposizione, nel marzo 2018, una ricaduta gli procura un forte trauma distorsivo al medesimo ginocchio che, di fatto, ne aveva chiuso anzitempo la stagione.
Nel 2018-2019, poi, Conti è tornato a disposizione di Gennaro Gattuso. Trovando però poco spazio. Un po’ perché, dopo un duplice infortunio di tale entità, ci ha messo molto per ritrovare una condizione atletica decente e un po’ perché, con l’esplosione dell’amico e rivale di ruolo, Davide Calabria, più adatto, forse, a difendere in una linea a quattro, gli spazi per lui si sono inevitabilmente ridotti.
Determinazione e Fiducia: gli ingredienti per rimettersi in gioco
La parabola di Conti pare in declino. L’ascesa che lo aveva lanciato pare ormai un lontano ricordo. Il giocatore sembra privato della lucidità e grinta che lo avevamo contraddistinto a Bergamo.
Il Diavolo, da sempre, ha fatto intendere però di voler puntare su Conti e lo ha dimostrato in più di un occasione. Lo ha fatto tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, quando ha respinto, per lui, offerte da club della Premier League che avrebbero annesso volentieri Conti nelle loro fila. Segno, evidente, di come in Via Aldo Rossi credano molto nel valore del giocatore. Così come sono state respinte anche le diverse richiesto di prestito arrivate, qui a far la differenza è stata più la volontà del giocatore.
Conti, dal canto suo infatti, ha dichiarato di essere pronto a giocarsi le sue carte anche in questa stagione con il Milan motivato e convinto da Marco Giampaolo.
Peccato però che le cose nelle mani di Giampaolo siano finite ben presto in rovina. Squadra senza identità e un minimo di gioco in cui nessun sarebbe riuscito ad entrare nei meccanismi facilmente in quanto di meccanismi non ce n’erano proprio, squadra al completo sbaraglio.
L’uscita dal Tunnel?
Giampaolo viene ben presto esonerato e con l’arrivo di Pioli ognuno viene messo in discussione. Chi viene principalmente imputato è Calabria artefice di numerose prestazioni negative e sottotono.
Il Milan sulla fascia destra ha un enorme problema e zero garanzie. Andrea viene schierato a rimpiazzare Calabria dopo le frequenti espulsioni rimediate da quest’ultimo ma non riesce a lasciare il segno.
Le ultime prestazioni sembrano avergli dato ragione. Non fraintendiamoci quello attuale è ancora un lontano parente del Conti visto a Bergamo ma sembra aver trovato finalmente la retta via. La fase difensiva inizia ad essere curata al punto giusto a cui manca, per ora, una bella fase di spinta. Cosa che non manca ad Andrea.
Dopo tanti ostacoli ora Conti è pronto ad una nuova fase della sua carriera. Una carriera per ora caratterizzata da molti alti e bassi, come sulle montagne russe che nel momento chiave è diventata una ripida salita a tratti quasi invalicabile.
Ora però dopo molto tempo quella salita sembra essere finalmente diventata un tratto tutto in discesa.