Il cielo è grigio su Torino
E non solo in senso meteorologico. Ieri si è consumata una tragicommedia degna del miglior Ionesco, fatta di migliaia di azioni offensive, errori da quarta categoria (sì, lo so che la quarta categoria non esiste ma gli errori di ieri non sono degni nemmeno della terza), goal da cineteca come quello di Boga e dormite colossali.
Inizio incoraggiante
Siccome il Sassuolo si scansa, almeno a sentire prescritti e napoletanume vario, ieri gli emiliani sono venuti a Torino a giocare a viso aperto. Infatti, per il primi dieci minuti, hanno giocato un ottimo calcio fatto di fraseggi ed azioni veloci. Pian piano siamo arrivati noi con qualche azione degna di nota ma ovviamente sbagliata e la sassata di Bonucci che si infila alla destra dell’esordiente assoluto Turati il quale può fare davvero poco per evitare il goal.
Sembra l’inizio di una partita facile ma così non è perché Boga, ottimamente servito da Ciccio Caputo, fa un pallonetto da urlo a Buffon e pareggia subito i conti.
1 a 1 e si ricomincia.
Secondo tempo da incubo
La seconda frazione comincia subito col botto: prima Cuadrado, probabilmente ancora stordito dai bagordi per il rinnovo,effettua un retropassaggio ridicolo poi DeLigt che tenta di smarcarlo passando la palla a Caputo il quale non ci pensa due volte e tira al volo con Buffon pieno di fruttini, quindi appesantito e che ci regala una non parata degna di un portiere in botta da acidi.
Come spesso accade, la squadra decide che è ora di svegliarsi. Ed è una costante degli ultimi tempi quella di mettersi a correre dopo aver subito il goal. Ora, capisco che si chiami Sassuolo e non Bayern Sassuolen, capisco che sia la Serie A che stiamo vincendo da 8 anni di fila, capisco tutto ma gli stimoli, per giocatori di questo calibro, non devono mancare mai perché una squadra come la nostra ha un solo imperativo: vincere. Come ci insegna la massima del presidentissimo Boniperti.
CR7 & company
CR7, dopo un primo tempo da ectoplasma, gioca un pochino meglio nella seconda frazione: niente di trascendentale, intendiamoci, ma passare da zero a uno è sempre un miglioramento. Nemmeno gli altri sono dei fenomeni, sia chiaro, la squadra gira confusamente, produce azioni a ripetizione ma sbaglia altrettanto. Sarri capisce che è il momento di cambiare ed inserisce Dybala per uno scialbo Bernardeschi. Poco prima era già arrivato il cambio tra uno spentissimo Emre Can, autore di una prova decisamente insufficiente, per Matuidi.
La partita cambia grazie alla Joya (ma guarda il caso…) che porta una ventata di tecnica in un campo di patate. Prima il goal annullato a Ronaldo per fuorigioco, poi il rigore sacrosanto (arbitro venduto! Non si sa mai) su Paolino e CR7 che la butta dentro interrompendo il digiuno che partiva da ottobre.
2 a 2 e fine dei giochi
Prova incolore
Sarri dimostra di soffrire le piccole come gli succedeva con il Napoli. Chiaramente parliamo di una squadra imbattuta, unico caso nei maggiori campionati europei, però i pareggi con Lecce e Sassuolo sono figli di disattenzione e sufficienza. Non sto a gettare la croce addosso ad una squadra che è seconda ad un punto dall’Inter, ci mancherebbe, come, ovviamente, non mi aspetto di vedere partite giocate sempre a tutta. Sono pur sempre esseri umani. Quello che non mi garba è vedere errori ridicoli commessi da giocatori di livello siderale e non parlo solo del secondo goal degno della miglior Gialappa’s, quanto del primo che denota una mancata memorizzazione dei movimenti e degli schemi proposti da Sarri.
Ad oggi il bilancio è più che positivo, ovviamente. Quello che noi tifosi lucidi (sì, lucidi, perché escludo gli esaltati che vorrebbero Agnelli, Sarri, CR7 ecc. via) vorremmo vedere è più attenzione e maggiore tranquillità nelle conclusioni. Non si può vedere una partita con 100 azioni offensive e soli due goal all’attivo.
Ora testa alla Lazio e diamoci una bella sveglia!