Milan – Lazio 1-2: i rossoneri perdono 2 a 1 al Meazza contro la Lazio di Inzaghi
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ToggleMilan – Lazio termina 1 a 2. Dopo la vittoria sudata contro una mediocre Spal, i rossoneri incassano un’altra sconfitta. Nonostante un’ora giocata discretamente dai padroni di casa, la Lazio, guidata da Luis Alberto, Immobile e Correa, ha meritato la vittoria evidenziando ancora di più che oggi, al Milan, per la corsa Champions serve un miracolo.
Se questa stagione ci aveva già mostrato che le prime forze del nostro campionato (Juve, Inter, Napoli, Atalanta e Roma) sono inarrivabili, ieri abbiamo capito che siamo attualmente inferiori anche alla Lazio che è, sulla carta, la sesta squadra della Seria A.
Milan – Lazio: Correa e Immobile sbancano il Meazza
Pioli presenta il solito 433 con qualche novità in formazione dovuta ad infortuni e ai diversi impegni ravvicinati. Calabria, Duarte, Krunic, Castillejo…
Penso: non esattamente giocatori da cui ci si aspetta miracoli. Però almeno in parte mi sbaglierò, soprattutto per quanto riguarda l’attaccante spagnolo. Il primo tempo è molto piacevole, entrambe le squadre mostrano di voler vincere la partita e pensano più ad attaccare che a difendere. Ci sono diverse occasioni sia da una parte che dall’altra. Castillejo è in giornata: dribbla, crossa e va alla conclusione. Peccato che un infortunio muscolare lo fermi dopo poco più di mezz’ora. Al suo posto entra Rebic: finalmente ho la possibilità di vedere l’oggetto misterioso di questo Milan (spoiler: non ne prende una). Hernandez, come al solito, è una minaccia sulla sinistra e Krunic (mezz’ala sinistra) ha il dovere di coprire le sue scorribande offensive. Compito che svolge egregiamente eccetto l’occasione in cui arriva il gol di Immobile su cross di Lazzari. L’errore più evidente, però, è di Duarte che si perde in area l’attaccante della nazionale.
Il Milan, come raramente accade, reagisce e riaggancia subito la Lazio: Hernandez pesca Piatek che tocca in rete, decisiva la deviazione di Bastos. A inizio ripresa Pioli vuole una squadra più offensiva e sostituisce Paquetà con Leao. La scelta non porta i risultati sperati perché da quel momento il Milan non crea più (complice anche un calo fisico?). La Lazio per tutta la partita mette in difficoltà il Milan grazie alle imbucate centrali che partono soprattutto dai piedi di Luis Alberto. Il gol della vittoria arriva infatti su una di queste: Correa, solo davanti a Donnarumma non sbaglia.
Coperta corta in difesa e squadra senza carattere
È ancora presto per dare un giudizio definitivo a Duarte, ma se il brasiliano è quello che si è visto in campo ieri, il Milan ha seri problemi anche in difesa. Musacchio non è sicuramente Nesta, se poi in sua assenza la prima alternativa è Duarte non possiamo dormire sonni tranquilli. Ci si augura un veloce rientro a pieno regime di Caldara. A destra le cose vanno anche peggio: che Pioli scelga Conti o Calabria il risultato non cambia. Il secondo è stato insufficiente anche contro la Lazio e la sensazione è che, oltre ai limiti tecnici, non riesca a reggere il clima ostile che gli viene riservato dai suoi tifosi. Ci troviamo a mio parere davanti ad una squadra che paga l’età anagrafica e quindi senza carattere. Non è un caso che anche quelle poche volte in cui il Milan gioca bene non vince. Serve essere più squadra, essere in grado di reagire dopo un gol e buttare il cuore oltre l’ostacolo per vincere le partite. Buona idea puntare sui giovani (quando le casse sono vuote), ma questi dovrebbero essere accompagnati da giocatori con esperienza e leadership.
Leao e Rebic entrano male, si salvano i soliti: Milan-Lazio pagelle
Castillejo, il migliore dei suoi finché è stato in campo, è costretto a lasciare il posto a Rebic dopo mezz’ora di gioco. Ora mi è chiaro perché l’attaccante croato è l’ultima scelta per il reparto offensivo: non salta mai l’uomo (le poche volte che ci prova perde palla) e non si vede per il resto della partita. Al minuto 53 Pioli mette in campo Leao al posto di Paquetà. Il brasiliano non aveva demeritato. Gli errori non sono mancati ma quando si accendeva, il Milan era subito pericoloso. Leao ha un atteggiamento completamente differente da uno che entra con la voglia di vincere le partite: molle e senza idee. Il portoghese e Piatek giocano insieme ma senza creare grattacapi alla difesa biancoceleste, eccezion fatta per la zampata del polacco che ha portato all’autogol di Bastos. Romagnoli chiude bene e non commette errori in difesa mentre Theo Hernandez è il solito motorino sulla sinistra. È lui a pescare Piatek nell’azione del gol. Calhanoglu sembra l’unica buona notizia in seguito al cambio di panchina: lotta sempre e partecipa ad ogni azione pericolosa del Milan.
Un po’ di numeri: Milan statistiche negative
I rossoneri sono stati battuti anche ieri, sesta sconfitta in 11 gare, record negativo dopo 78 anni. La Lazio vince per la prima volta a San Siro dopo trent’anni, l’ultimo trionfo risale al 1989. Il Milan è attualmente all’undicesimo posto con 13 punti, a -13 dalla capolista e a -8 dalla Champions. Meglio fermarsi qui.