Piacevoli abitudini
Ehi, la squadra più forte dell’universo, quella che vincerà tutto, quella che ci asfalterà, i Campioni d’estate per la decima volta consecutiva, le ha prese di santa ragione da questa squadretta che è la Juve, così poco attrezzata, abulica, vecchia e senza il marchio sarriano di bel gioco.
Poi, vabbè, il goal di Higuain arrivato dopo 24 (ventiquattro) passaggi è solo frutto del caso con questi che, più che giocatori, sembrano scappati di casa.
Nonostante tutte queste premesse, abbiamo vinto agevolmente a casa di una delle squadre più accreditate a spodestarci dal trono di Campioni d’Italia.
Inizio col botto
Si parte subito a spron battuto, con i nostri già gagliardi e con il petto in fuori a dare subito l’idea di chi sia il capo. Infatti, al sesto minuto, eccoti il gran goal di Paolino Dybala che stoppa il pallone, lo porta avanti, lascia Godin sul posto e buca la porta di Handanovic. Il tutto con una facilità disarmante.
0 a 1 e palla al centro.
Ci si chiude in difesa? Ma nemmeno per sogno, anzi. La squadra continua a macinare gioco e palle goal con un Ronaldo pimpante dopo le ultime apparizioni un po’ appannate e che stampa un pallone sulla traversa che sta ancora tremando. Come le gambe degli avversari annichiliti da cotanta prestanza e da cotanta “arroganza” nel proporsi con convinzione nella metà campo avversaria.
Conte confuso
Il secondo tempo, se è possibile, vede la Juve ancora più convinta dei propri mezzi con un’Inter in balia degli avversari ed strano per una squadra di Conte che mette agonismo e pressing al primo posto. Antonio non ci ha capito nulla, forse innervosito dalla stupida petizione on line voluta da qualche pseudo tifoso. Il passato di Conte non si cancella, ha vinto con noi da giocatore prima e da allenatore poi ed è stupido chiedere ad un professionista di rifiutare contratti milionari in nome dell’idealismo. Lo sappiamo tutti che sarebbe tornato a Torino anche alla metà dell’ingaggio che prende oggi ma i treni passano una volta sola e se scendi in malo modo come ha fatto lui, non li riprendi più.
Ma in una delle poche azioni offensive dei nerazzurri, arriva il braccione di DeLigt a causare il rigore. Non mi sento di dargli la croce addosso perchè Matthijs ha fatto una partita ordinata e precisa, pur con qualche sbavatura. Ci si dimentica di due cose: ha 19 anni e sta imparando a conoscere il nostro calcio. Vedrete quando avrà carburato completamente: sarà insuperabile.
Il pareggio che sta stretto
Sarri è un uomo ed un allenatore intelligente. Già la scelta di Dybala lo ha fatto capire subito ma anche i cambi hanno fatto la differenza. Maurizio ha tolto prima Kedhira per Bentancur, risultato importantissimo e, soprattutto, ha tolto Bernardeschi per l’infinito Pipita. Ora, io adoro Bernardeschi, lo trovo un giocatore fantastico, ha corsa, tecnica ed eleganza. Ma negli ultimi tempi lo vedo appannato e stanco e questa condizione, forse, è figlia della mancanza di un ruolo ben definito. Ieri è stato trequartista, prima ala, prima ancora centrale di centrocampo, poi attaccante. Effettivamente destabilizza.
Dicevamo di Higuain. Beh, cosa vuoi ancora dire di Gonzalo? Un campione fantastico, ostinato nel voler restare a tutti i costi per giocarsi le sue carte. Si è messo al servizio di tutti con umile cattiveria risultando la punta che ci mancava e che stavamo andando a prendere a suon di milioni. Grande, grandissimo Pipa.
Il goal del 2 a 1 è solo il suggello ad una prestazione esemplare e di livello.
Pagellina finale (si fa per dire)
Voti altissimi per tutti, nessuno escluso. La squadra ha girato in modo esemplare e tutti gli ingranaggi si sono mossi alla perfezione senza sbavature. Si diceva di DeLigt, ma il ragazzo sta crescendo e ne vedremo delle belle. Pjanic è un direttore d’orchestra portentoso, Cuadrado un terzino che non sente stanchezza, Bonucci esemplare per la dedizione e l’abnegazione.
Davvero bravi tutti. Questa è la squadra di Sarri, signore e signori.
E noi siamo i suoi orgogliosi tifosi.