Barcellona-Inter: i nerazzurri passano subito, poi la classe di Suarez
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ToggleIeri sera al Camp Nou non è mancato nulla: goal, grandi giocate, belle azioni e anche qualche protesta.
L’Inter, come aveva già anticipato in conferenza stampa martedì il suo allenatore, non pensa minimamente a difendersi con il più classico dei classici catenacci, ma piuttosto punta a fare lei la partita. I nerazzurri, molto probabilmente, giocano il miglior primo tempo della stagione. Corsa grinta e cattiveria su tutti i palloni.
Si parte subito forte con El toro Lautaro Martinez che brucia con uno scatto Lenglet e in scivolata fa partire un diagonale imprendibile, o forse no, per Ter Stegen. L’attuale capolista della serie A, in vantaggio in casa del Barcellona dopo 2 minuti, mica si ferma al goal ma continua ad attaccare ed essere padrona del campo. Sui social i tifosi, anche di squadre avversarie, si meravigliano del gioco nerazzurro tanto da sottolineare, in maniera ironica, la possibilità che Barcellona e Inter si siano scambiate le maglie prima di entrare: perché l’Inter nel primo tempo gioca proprio come il Barcellona.
Ma si sa che in momenti come questi, quando l’avversario è nettamente più forte di te e in difficoltà, devi colpire e lo devi fare senza sbagliare. Invece l’Inter è forse troppo poco cinica e spietata sotto porta e, complice anche un grande intervento del portiere del Barcellona, non riesce a segnare lo 0-2 prima della fine del primo tempo.
Suarez rovina la prestazione nerazzurra
In partite come queste e in serate come queste non puoi sbagliare, non puoi commettere il minimo errore che chi ha più esperienza ed è più forte di te ti castiga. Ma nei primi 60 minuti la squadra di Conte è stata praticamente perfetta senza sbagliare nulla, poi Suarez…
Lancio al limite dell’area, tutti si aspettano uno stop oppure uno scarico dietro, invece l’uruguayo prende e tira al volo. Palla che si insacca alle spalle di Samir poco vicina al palo.
L’Inter non ha concesso niente agli avversari. Questa azione che ha portato al goal non si può neanche definire tale. Un passaggio come se ne vedono tanti durante una partita, innocuo, ma chi ha i fenomeni in squadra non smette mai di meravigliarti.
Forti, troppo forti i ragazzi di Valverde che, raggiunto il pareggio, non fanno altro che attaccare per la vittoria. L’Inter smette totalmente di giocare: ferita, debole, stanca. Il Barcellona crea senza sosta pericoli alla retroguardia nerazzurra e alla fine (84′) il goal arriva. Ancora Suarez. Stavolta meno fenomenale di quello prima, complice un’uscita troppo frettolosa, forse dovuta alla stanchezza, del difensore con più esperienza dell’Inter: Godin. L’assist per il vantaggio lo fa colui che non doveva neanche giocare e che invece ha fatto 90′. Il fresco vincitore del “The Best FIFA Men’s Player”, l’ha fatto il God del calcio di oggi: Messi. Cambio repentino di ritmo e ciao a tutti. Quando fa così è imprendibile per chiunque.
Conte e le proteste legittime
L’Inter potrebbe comunque tornare a casa soddisfatta per la prestazione dei giocatori, nessuno pensava ai tre punti in casa del Barcellona, ma il suo mister no, non vuole. Il suo mister gioca per vincere, SEMPRE. Conte non ci sta per certe, e clamorose, decisioni arbitrali. L’arbitro Skomina, uno dei più esperti, sembra, e non poco, di parte. Un rigore netto su Sensi non fischiato e negli ultimi minuti ammoniti anche Sanchez e il tecnico leccese entrambi in panchina. Conte esige rispetto. L’Inter esige rispetto. I tifosi esigono rispetto. Soprattutto perché a Barcellona, vedi Thiago Motta, la squadra di Milano ha sempre fatto fatica ad essere rispettata. Ieri sera abbiamo giocato da squadra, ci abbiamo creduto ed abbiamo spaventato gli avversari più attrezzati di noi per questa competizione. Ma zero alibi, dovevamo chiuderla.
Inter-Juve: inizia il countdown
Ora testa alla Juve domenica sera a San Siro con un Sanchez squalificato in meno e con un Lukaku recuperato in più. Tutto esaurito al Meazza che è pronto ad affrontare la squadra di Torino con in attacco il gigante belga, molto vicino ai bianconeri in estate, ma che poi ha scelto Milano. Nessuna paura. L’Inter ha voglia di tornare grande e dare continuità ai propri risultati. Domenica è il match più importante. Forza ragazzi!