Saggezza popolare
Il saggio Boskov ne sapeva una più del diavolo e se avesse assistito alla partita di ieri, avrebbe sicuramente tirato fuori una delle sue storiche massime.
La Juve come un bulldozer
Pronti, via, si comincia a ritmi altissimi con i bianconeri a tenere il pallino del gioco in mano. Primo squillo di Allan che si fa parare un gran tiro da Szczesny, poi, al 14º, arriva la bomba: dalla nostra metà campo parte Douglas Costa che, come Flash, lascia la scia di fuoco sull’erba dopo il suo passaggio. Arrivato al limite dell’area, serve un assist a Danilo il quale, entrato da 26 secondi, si prende la gloria eterna senza versare nemmeno una goccia di sudore (anzi sì, visto il tasso di umidità).
Juve sazia? Non scherziamo
I dogmi di Allegri erano quelli di raggiungere il vantaggio e mantenerlo. I dogmi di Sarri, invece, sono: raggiungi il vantaggio ma schiaccia l’avversario. Infatti, dopo 4 minuti, arriva la magia del Pipita il quale, quando vede azzurro napoletano, diventa come un toro con il colore rosso. Magia del nostro centravanti in un fazzoletto di terra che si libera di Koulibaly e molla una sassata nella porta partenopea.
Ritmi altissimi
Come si diceva prima, fino allo scorso anno, al 2 a 0 saremmo andati a sederci tutti in tribuna, squadra compresa, a bere qualcosa di fresco e a parlare di calciomercato. Tanto la partita era bella che finita.
Ma oggi no: si corre a ritmi forsennati con una Juve indomita e sempre alla ricerca del goal.
Sami Kedhira: un uomo, un perché
Infatti, Kedhira, che è passato in pochi secondi da sicuro partente a titolare fisso, decide che potrebbe essere anche la sua serata. Ovviamente, sfodera la sua migliore qualità ovvero l’inserimento e, giacché siamo qua, Higuain gli serve un assist al bacio che il Nostro deve solo buttare alle spalle di Meret. Ma Sami, giustamente, nonostante sia un grande campione, probabilmente non ha la fame di goal che può avere un numero 9 e, infatti, butta questo rigore in movimento addosso al portiere.
Ok, non ha la fame del centravanti ma ha talmente da fosforo che Einstein spostati. Infatti, al 32º, con un pallone inutile davanti all’area avversaria, inventa un tiro che nemmeno Houdini. Purtroppo per lui e per noi si stampa sulla traversa ma la giocata sopraffina resta.
Juve, Juve e ancora Juve
Il secondo tempo inizia con una Signora meno frenetica e più tranquilla ed un Napoli che cerca di raddrizzare l’inerzia del match.
Eppure, siamo ancora noi ad avvicinarci al goal prima con piedi a banana Matuidi al 53º, poi con CR7 che realizza su assist, indovinate di chi? Qualcuno ha detto Douglas Costa?
Ed è 3 a 0, partita finita e tutti a casa.
L’incredibile è servito
Vabbè, nonostante la scaramanzia di rito, nessuno pensava che sarebbe accaduto quello che è successo di lì a poco.
Prima il goal di Manolas al 66º ma va bene, ci può stare, i ritmi sono calati per ovvi motivi fisici.
Palla a centrocampo, due giri di orologio e 3 a 2 della new entry Lozano, ancora su errore di De Ligt.
Ok, niente paura, siamo sempre in vantaggio.
Infatti, palla nuovamente al centro che, dopo uno scambio breve, arriva a quell’indemoniato di Douglas Costa il quale fa partire un missile che si stampa, ancora, sulla traversa.
Dalle stelle alle stalle e di nuovo alle stelle
Partita finita? Ma quando mai. Ormai sono saltati tutti gli schemi, squadre allungate, Juve sulle gambe, Napoli ringalluzzito alla ricerca del pareggio che, effettivamente, arriva al 80º con Di Lorenzo che la butta in rete con tutta comodità grazie ad una blanda marcatura del nostro olandesino preferito.
L’apoteosi è servita.
Volevate un campionato avvincente con squadre che giocano e danno spettacolo, all’inglese? Bene, eccovi serviti.
Ormai manca poco, l’arbitro dà anche qualche minuto di recupero. La partita sembra indirizzata verso il pareggio. Ma una punizione sbarazzina buttata in area alla brutta, trova mr. 150 milioni di miliardi Koulibaly pronto a ribadire in porta. La sua.
Partita finita per davvero.
Le montagne russe
Il Pipa ha detto giusto: un giro sulle montagne russe avrebbe dato meno emozioni di una partita come quella di ieri sera. Juve dominante per 60 minuti poi, giustamente, caduta sulle ginocchia per evidente forma fisica da rivedere considerato il periodo.
P.s. qualcuno dica a Mertens che sta giocando nel campionato italiano di calcio. Quello di tuffi è da un’altra parte.