Sotto una pioggia torrenziale, Pellissier gioca la sua ultima gara davanti ai propri tifosi, incapaci di frenare l’emozione.
Il giorno che nessuno avrebbe voluto arrivasse mai
Tutto il popolo gialloblu per la prima volta sperava che questa attesa si prolungasse, si augurava che questa giornata non giungesse a compimento.
Ma prima o dopo il fatidico addio al calcio del Capitano sarebbe inesorabilmente arrivato, e per l’occasione l’affetto non sarebbe potuto mancare.
All’ingresso in campo Pellissier viene accolto da una coreografia che ha coinvolto tutto il pubblico di casa in un’ondata di cartoncini che recitavano : “31 per sempre”.
Il capitano si è visto travolto da un calore enorme, che vuole ricambiare siglando l’ultimo sigillo di un’era straordinaria in una sfida che non l’ha visto molte volte mattatore, contro quella Sampdoria che per lui è sempre stata una sorta di tabù da sfatare.
La grande festa finale
Dopo circa 70’ in cui non si è risparmiato, ma non è riuscito a insaccare, è l’ora di abbandonare quel terreno di gioco che ha calcato per diciassette lunghi anni, facendo sognare grandi e piccini.
In mezzo ad una standing ovation da brividi i giocatori di entrambe le formazioni si schierano gli uni di fronte agli altri all’altezza del quarto uomo, riservando a Sergio una passerella che solo i più grandi possono vantare.
Cori e rumori di mani scroscianti si fanno sempre più intensi e cominciano i primi giri di campo del Capitano, che viene quasi trasportato in mezzo alla gente.
Al termine della gara (terminata 0 a 0) arriva il doveroso omaggio ad un campione, che ha scritto la storia di questo piccolo club di provincia e più in generale del calcio italiano.
La pioggia si fa sempre più incessante, ”come se anche il cielo si fosse commosso in questo giorno memorabile” poetizza qualcuno.
“Siete riusciti a trasformare il giorno più brutto della mia vita in quello più bello” dice Sergio con la voce strozzata dall’emozione.
Alcuni rappresentanti del tifo clivense tributano il Capitano con premi alla carriera e il presidente Campedelli gli consegna “la 31” incorniciata, la sua maglia, quella che mai più nessuno indosserà.
Insomma, un tripudio di emozioni ha avvolto il Bentegodi, regalando alla bandiera per eccellenza un pomeriggio che probabilmente non dimenticherà mai.
Colpo di scena in zona mista
Campedelli poi interviene ai microfoni svelando un importante novità sul futuro di Pellissier, dicendo: “Dovrebbe diventare il presidente operativo del club, ma sarà lui a dichiararlo prossimamente”.
Nemmeno il tempo di riprendersi emotivamente, che arriva una notizia bomba, che vedrebbe il Capitano ricoprire un ruolo che richiede responsabilità, quelle che lui stesso vorrebbe avere qualora decidesse di intraprendere il percorso da dirigente.
PAGELLE
La gara veniva in secondo piano, per cui mi limito a dare un giudizio globale sulla carriera di Sergio.
PELLISSIER: 10 – Un voto che racchiude ciò che quest’uomo è stato per il Chievo, un esempio di professionalità e appartenenza, una bandiera umile e mai fuori dalle righe, una rappresentanza fedele della lealtà sportiva che va sempre più rarefacendosi, un simbolo senza eguali.