Non è ancora il momento di fare bilanci o guardare alle tabelle di inizio campionato. Non siamo ancora riusciti a tagliare il nostro traguardo, la strada non è così lunga, ma abbiamo ancora qualche piccolissimo ostacolo da dover superare.
Dopo la trasferta di Frosinone, per fortuna, ospitiamo Roma e Juventus.
Due partite importantissime per noi e per la nostra classifica. Due sfide non facili, ma in cui i nostri ragazzi potranno esaltarsi, proprio come quando affrontano i big matches.
Con i capitolini è uno scontro diretto. Vincere vorrebbe dire fare un deciso passo verso la conquista di un posto in Champions. Di agguantare con decisione il nostro obiettivo stagionale.
Perché è bene ricordarlo ai più l’obiettivo dell’Inter era ed è il migliorarsi rispetto alla passata stagione. Approdare nell’Europa delle grandi non dal quarto posto, ma almeno dal terzo e al momento stiamo rispettando i programmi.
Dando uno sguardo al passato campionato l’Inter ha gli stessi punti, ma una posizione di classifica decisamente migliore.
Lo scorso anno inseguiva le romane, quest’anno è inseguita da un nutrito gruppetto: Milan, Roma, Lazio e Atalanta.
Un miglioramento c’è stato.
Dopo la Roma affronteremo subito la Juventus. Non una partita come le altre. Non solo i tre punti in palio. La rivalità con i gobbi è di natura extra calcistica. È la partita che ogni tifoso interista aspetta e che vuole vincere.
Questa volta verranno a San Siro con l’ennesimo scudetto vinto. Con l’impresa dell’ottavo scudetto di fila conquistato, ma… anche con l’onta dell’eliminazione dalla Champions League ad opera dei ragazzotti dell’Ajax.
Una serata di festa per tutti gli antigobbi, e soprattutto per noi interisti.
Ammettiamolo. Abbiamo veramente temuto che potesse essere l’anno loro: l’acquisto di CR7, la rimonta all’Atletico, l’aver pescato, per molti ma non per tutti, una squadra “materasso” ai quarti… invece… gli olandesi ci han fatto un gran bel regalo. Adesso sta a noi continuare a gioire delle loro “disgrazie” regalandoci i tre punti anche contro di loro in campionato. L’imperativo deve essere categorico (cit.): VINCERE!
Tornando ai gobbi mi viene in mente le parole rilasciate da Radja Nainggolan pochi giorni fa. Il Ninja ha parlato della Roma e del “suo dispiacere di doversi giocare con i giallorossi la conquista della Champions” e del suo “odio verso i bianconeri”.
“Odio” ben condiviso da tutti noi tifosi e che fanno del Ninja un esempio da seguire per cercare la carica necessaria per affrontare con il sangue agli occhi quella partita.
Ecco. A quest’Inter è mancato il carattere. La verve. La risolutezza. A quest’Inter è mancato l’acquisto più importante della stagione.
Adesso mi rivolgo anche a voi interisti. Prima di giudicare fallimentare la nostra stagione pensiamo un attimo a quello che abbiamo dovuto passare e con quali giocatori a disposizione. Poi, per un attimo, volgiamo lo sguardo verso altri lidi: ad esempio a Torino hanno speso milioni e milioni per vincere solo UNO scudetto. L’investimento fatto per Cristiano Ronaldo ha portato ai gobbi una magra consolazione, l’ennesimo scudetto farlocco, perché sappiamo tutti che se in Italia il campionato fosse equo.. beh… qualche grattacapo l’avrebbero anche loro.
È vero. Siamo usciti dalla Champions. Ma siamo arrivati alle sfide clou con alcune defezioni e diversi uomini a mezzo servizio. Non siamo stati fortunati. Potevamo battere il Psv e continuare a “sognare”. Già. In quel caso siamo stati non solo sfortunati, ma anche polli.
Siamo andati a finire in Europa League, ma anche da lì siamo usciti, dopo la peggior prestazione stagionale. Una partita brutta, bruttissima, cancellata con un colpo di spugna nella successiva sfida di campionato con il Milan e il successo più che convincente nel Derby.
Siamo usciti anche dalla Coppa Italia. Fuori Napoli e Juventus dovevamo crederci di più, ma siamo usciti solo ai rigori: polli e sfortunati.
Una stagione altalenante. Una stagione da continue montagne russe. Un giorno alle stelle, l’altro alle stalle. Un giorno in paradiso, l’altro all’inferno.
Il caso Icardi. L’alternanza di Perisic. I continui infortuni del Ninja. Lo scazzo di Spalletti…
Ma sapete che penso? Che nell’economia della squadra a fare la differenza, in negativo, è stata la mancanza del centrocampista belga ex Roma.
È stata una stagione travagliata la sua, con il primo infortunio già durante la preparazione estiva. Una cosa non di poco conto per un atleta. Saltare la preparazione vuol dire partire molto indietro rispetto ai compagni. Il campionato va, le gambe degli altri girano a mille e nessuno ti aspetta.
Radja ha provato in tutti modi a recuperare, a farsi trovare pronto, ma è sempre cascato sugli stessi errori. Cattiva gestione del recupero del giocatore? Forse. O può anche essere che lo stesso giocatore non facesse una “vita sana” fuori dal campo. Può essere tutto. Non lo sapremo mai.
Sappiamo solo che da quando il giocatore si è messo a lavorare seriamente. Da quando sono state rispettate le tabelle, ha trovato fiducia, gamba, corsa e i suoi famosi strappi.
Radja per me è fondamentale.
Il calciatore visto a Frosinone è ciò di cui avevamo bisogno nei momenti più bui e più difficili. Lo spacca partita. L’uomo da tuttocampo. Colui che ti ringhia sulle caviglie e ti strappa via il pallone.
Radja ha mostrato notevoli miglioramenti, spero si confermi anche contro la sua ex squadra, ma soprattutto contro la Juventus. Speriamo di aver ritrovato il campione che ci mancava.
Possiamo anche continuare a sopportare le bizze da adolescenti dei vari Perisic o Icardi, ma non credo che si possa fare a meno della quantità e della qualità del Ninja.