Verrebbe da dire: Che dire! La Roma affonda per la seconda volta con la SPAL. Effetto Ranieri già dimezzato?
SPAL-Roma: squadra giallorossa insipida
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ToggleL’aggettivo giusto è insipida. Se vogliamo anche quasi amara. La squadra che ieri è scesa in campo per mezz’ora e più non sapeva di nulla. Soprattutto non sapeva di squadra. L’ha detto Ranieri, a fine partita e lo conferma il risultato. Dopo la mezza scossa rallentata di Roma-Empoli, la Roma affonda a Ferrara. Una caduta pesante, un colpetto non definitivo, ma allarmante. La squadra locale ha fatto la propria partita. Tipico palleggio a terra, fasce in perenne movimento e lotta delle punte contro la difesa avversaria.
La squadra estense non mostra mai paura e la Roma, d’altronde, non ne fa. Nonostante l’idea nuova di Ranieri del 4-4-2 Ancelottiano (modulo esemplare interpretato dal Leicester), la squadra romana non punge quasi mai. Scatti a ripetizione di Kluivert ed El Shaarawy, buon peso davanti di Dzeko e del mobile Shick. Ma l’interdizione e la creatività di Cristante e Nzonzi è pari a zero. Così i biancoblù provano a impaurire la Roma cercando lo scambio e la gamba accelerata di Lazzari, furetto onnipresente a destra. I giallorossi non controllano, ma in contropiede non colpiscono. Fares fa il miracolo con un colpo di testa ben angolato. Il pari arriva su rigore e nel secondo tempo. La SPAL, con merito torna in vantaggio per un rigore simile a quello dato ai giallorossi.
Colpaccio SPAL, proprio come all’andata!
La risposta della Roma di fronte a questa SPAL, fatta di corsa, carattere e determinazione, è di una pochezza spaventevole. Nonostante i 4 attaccanti, di cui due propulsori, la SPAL non crolla mai facilmente. Certo per una squadra che ha l’onere di dover recuperare una stagionaccia, l’atteggiamento del primo tempo non è il massimo. Il solo quarto d’ora della ripresa non basta. La SPAL diventa d’improvviso la nostra bestia nera. Quest’anno le abbiamo regalato o concesso 6 punti.
C’è poco da commentare. I ferraresi hanno meritato per grinta, fagocità e voglia. Loro con il grigno fra i denti, noi con i denti tremanti.
Non è certo colpa di Ranieri
La Roma, uscita dalle batoste derby e Champions non c’è ripresa. E stavolta nemmeno Zaniolo fa qualcosa in più del solito. Si propone, anima la Roma e cerca il goal. Però non è mai realmente imprendibile.
Roma: mini pagelle
Il duo davanti spesso è annullato dalla marcatura dei tre centrali estensi e il centrocampo è impietosamente vergognoso. Nzonzi è uno stantuffo fermo e macchinoso. Cristante a volte si propone, ma spesso si perde via, commette falli e si fa prendere in velocità. De Rossi ci manca da morire.
L’idea delle due ali alte escogitata da Ranieri non è male, ma perché funzioni è necessario attivarle negli spazi. Loro hanno dribbling e corsa, ma non ripiegano molto. Così facendo i terzini vanno in difficoltà e a seguire tutta la difesa ne risente. Insufficienti e superficiali le prestazioni di Fazio e Juan Jesus.
Questa squadra non è squadra!
La SPAL è entrata in campo con desiderio, necessità e prepotenza. La Roma da lupa s’è fatta agnello. Poche le azioni dove davvero la squadra ospite ha impensierito il portiere Viviano. Mentre la SPAL con un tiro da fuori di Kurtic e con i suoi radenti cross ha più volte mandato in confusione Olsen e compagni.
Ormai, dopo il 7-1 di Firenze, il derby di ritorno, la sconfitta doppia a Napoli e l’eliminazione in Champions è evidente che quest’anno la squadra manca di convinzione, ordine e corsa. Gli altri corrono, noi NO.
Ma la colpa non è certo di Ranieri. Come non lo era di Di Francesco. Questa squadra ha lacune in alcuni punti centrali del campo. Questa Roma non è squadra. Punto.