Il Milan vince ancora e sconfigge il Chievo che affonda. Quinta vittoria consecutiva. Piatek sempre più infermabile.
Cinici e Rapaci: col “bel giuoco” non si vince nulla
Il Milan strappa tre punti d’oro col Chievo ultimo in classifica.
Partita tutt’altro che facile, il Milan fatica sempre con le squadre in crisi perché spesso tende a sottovalutarle. Ma non questo Milan.
La posta in gioco è alta: la possibilità di mettere pressione psicologica sulle inseguitrici e soprattutto arrivare al Derby davanti ai cugini.
Il Chievo non si rende quasi mai pericoloso nel complesso ma i Rossoneri fanno fatica a creare occasioni da gol nitide.
Ci pensa Biglia con una punizione perfetta a sbloccare il risultato, ma pareggia poi la squadra di casa più per demerito nostro che per merito loro.
Conti perde completamente la marcatura su Hetemaj, errore grossolano.
Lo stesso Conti non brillante, prestazione da dimenticare. Ma anche Paquetà in ombra, sente il bisogno di rifiatare.
Per questo il rientro di giocatori come Biglia è oro: l’argentino è stato uno dei migliori in campo e permetterà più rotazioni a centrocampo.
Ma nel momento del bisogno arriva lui. Krzysztof Piatek riporta in vantaggio gli ospiti.
Il Milan ha l’occasione poi di chiudere la gara ma non conclude a dovere. Il Forcing finale del Chievo non è però concreto e arrivano i tre punti finali.
Una macchina inarrestabile
Raccogliere l’eredità di un attaccante come Higuain non era facile, ma Piatek ha già fatto cancellare l’argentino dalla mente dei tifosi del Milan.
E, numeri alla mano, il polacco ha già fatto meglio del suo predecessore.
Con quella contro il Chievo, le reti dell’ex Genoa sono già 8 in 9 presenze. E il Milan inanella la sua quinta vittoria consecutiva in campionato.
Prestazioni che hanno risvolti positivi anche sul lato economico: il valore di Piatek sul mercato è già raddoppiato e ora supera i 70 milioni di euro.
Ma i numeri contano fino ad un certo punto.
Anche ieri sera il bomber polacco ha lasciato il segno. Il compito dell’attaccante è fare gol.
Sembra una frase fatta ma è così e anche quando la squadra arranca Piatek è sempre lì nel momento giusto col tempismo perfetto.
Sotto porta semplicemente letale, gli aggettivi iniziano a scarseggiare per questo giocatore che ha trasformato la stagione dei Rossoneri.
Una sentenza per ogni avversario.
Il Var dà e il Var toglie
Var nuovamente al centro delle polemiche.
Il post gara è stato condito dalle dichiarazioni del tecnico del Chievo Di Carlo il quale sosteneva di aver ricevuto diversi torti.
In particolar modo sul gol di Piatek recrimina proprio un fallo del polacco per gioco pericoloso.
Fallo completamente inesistente dato che è Depaoli che va a contendere la palla a Piatek col corpo perciò il contatto è inevitabile e il rigore inesistente di conseguenza.
La verità purtroppo è sempre una sola che sostengo ormai da mesi.
Il Var è una tecnologia che ha migliorato nettamente il nostro Campionato permettendo di evitare una miriade di errori anche grossolani.
Ma nonostante questo molte dinamiche sono ancora non perfettamente chiare e il potere decisionale dell’arbitro rimane comunque centrale.
Motivo per cui il margine d’errore può ancora esserci.
A volte una squadra ha degli episodi a favore mentre altre volte a sfavore. Questo vale per tutti, è logica, nessuno escluso.
Con una sola differenza: chi merita davvero di vincere può essere sfavorito in una partita ma a lungo andare la classifica rispetta davvero il valore delle squadre per quello che sono.
Per questo io sarò sempre dell’opinione: meno chiacchere più fatti in campo.
Ora testa al Derby in cui ci aspetterà un match di fuoco.
Ora più che mai dobbiamo noi tifosi far sentire il nostro apporto alla squadra.
Forza Milan!