Udinese-Bologna: non dare alibi ai giocatori
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ToggleIo comincerei dalla rovescia: togliere alibi ai giocatori. Non è obbligatorio fare un errore gratuito ogni domenica. Non è nemmeno obbligatorio forzare la partita quando vedi che il rischio comincia a farsi troppo alto.
Udinese-Bologna: la sfida
Si, perché mi sembra sfugga a troppi che a un certo punto, da una spizzata di Okaka (?) a metà campo, a Pussetto si apra davanti il mar Rosso Nero e Morto e che Skorupsky faccia un miracolo e tenga in equilibrio il match. Qualche avvisaglia c’era stata.
Non è nemmeno obbligatorio voler fare una giocata senza nessun tipo di logica e regalare il pallone a Pussetto, che vola e ottiene un rigore che più ridicolo non può esistere. E vola ancora, Pussetto. Lo farà per ben tre volte, l’ultima delle quali, un secondo prima del suo gol. Dove stacca indisturbato e ci condanna all’ennesima cocente delusione. E non e’ nemmeno obbligatorio prendere il palo col portiere a terra, in coma, e appellarsi alla sfiga. Si chiama “braccino”.
Poi possiamo aggiungere che l’ Udinese ha fatto 6 punti nelle ultime 2 partite usufruendo di 2 rigori ai confini della realtà.
Gli alibi non fanno punti: 18
Ma così facendo si continua con gli alibi. E questi non fanno punti. Sarebbe come se un tassista arrivasse a un incrocio dove deve dare la precedenza, ma visto che per sei mesi non ha mai incrociato macchine, passa e quel giorno arriva un Tir. Ecco, un giorno potrebbe passare Pussetto. E non ha colpa Bigon. Nemmeno Inzaghi.
La somma dei piccoli o grandi errori fatti in stagione da più o meno tutti, dà come somma 18. E diciotto sono pochi. E hai voglia a dire la sfiga, i pali, i miracoli dei portieri. 18. Sono 18. C’è da stare zitti! Posso dire che il saluto sotto la curva fa cagare? Andate a fare la doccia e salite sul pullman in silenzio, perché sarebbe più dignitoso.
Tra i tanti errori, piccoli o grandi, ci metto pure che un sudamericano in Italia da tre anni non conosca la lingua italiana. E sta in mezzo al campo. Perché ci metti che non si capiscono tra loro, ci metti la sfortuna, i pali, Bigon, Inzaghi, lo stiramento, l’umidità, i 60 minuti nelle gambe, il Var, ecc…esce sempre 18!
Bologna-Cagliari: l’ultima speranza
Ma non è finita. Incredibilmente non è ancora finita. Nemmeno facendo 20 gol in 25 partite, nemmeno con 14 sconfitte, nemmeno con 3.000 tifosi a seguito, nemmeno con tutte le madonne che ci avete fatto tirare quest’anno, che costeranno il paradiso a noi e a tutti i nostri eredi. Nemmeno dopo il centesimo match ball mandato a puttane. Nemmeno deludendoci regolarmente. Ancora c’è speranza. Si diceva a Ferrara; con il Frosinone e contro il Genoa, infine a Udine.
Chi si salva?
Male! Male tutti! Si salva Sinisa che tenterà di prendere per i capelli una salvezza che non meritiamo. Nonostante già qualcuno se la prenda col nuovo mister, perché la memoria storica (storica? Un mese?) è sempre maledettamente troppo corta.
Comunque vada, forza Bologna. Ancora una volta. Nonostante voi!