A Torino arriva la quinta sconfitta su sette partite nel girone di ritorno e la rassegnazione la fa ormai da padrona.
Quasi ad armi pari
Di Carlo deve fare i conti con l’assenza di Hetemaj per squalifica e quindi decide di schierare Diousse al suo posto.
Dopo 16′ il Chievo perde un’altra pedina importante per infortunio: si tratta di Schelotto, costretto a lasciare il campo (stesso destino di Jaroszynski nel finale).
La prima frazione appare equilibrata, senza squilli né da una parte né dall’altra, ma è il Chievo ad avere l’occasione più nitida, che Giaccherini spreca malamente.
Mancanza di cattiveria
La ripresa offre più emozioni e al 50′ Djordjevic si divora l’impossibile: il suo primo tentativo è intercettato da Sirigu, e sulla ribattuta a un metro e mezzo dalla linea di porta centra in pieno il portiere sardo.
Se sprechi paghi, è scritto.
L’ultimo quarto d’ora è fatale per i gialloblu, quando Belotti si sblocca dopo 8 giornate di digiuno e Rincon e Zaza (non segnava dalla partita d’andata) chiudono i conti.
Un divario larghissimo e bugiardo, ma non bisogna fare troppi giri di parole: le occasioni che si creano bisogna CONCRETIZZARLE!
Un countdown inesorabile, ma…
Ormai i giochi sembrano fatti, la distanza dalla 17esima si allunga ulteriormente, ma onestamente il tifoso deve crederci fino a quando l’aritmetica non condanna.
Combattere contro l’amarezza e la rassegnazione è sfida ardua, ma in questi casi bisogna trarre quello che di positivo esce fuori, seppur poco.
Le prestazioni non mancano, Di Carlo ha impostato una sua idea di calcio (al mister si può rimproverare poco o nulla e il fatto che ci metta sempre la faccia è apprezzabile), ma si pecca di sufficienza.
PAGELLE
I MIGLIORI:
BARBA: 6 – Passa da centrale a terzino con discreta facilità.
JAROSZYNSKI: 6 – Spinge e ripiega con costanza.
MEGGIORINI: 6 – Lotta su ogni pallone che gli capita a tiro.
I PEGGIORI:
DEPAOLI: 5 – Perennemente saltato da Ansaldi.
GIACCHERINI: 5 – Lento e macchinoso.
DJORDJEVIC: 4.5 – L’occasione sprecata pesa come un macigno.